La Russia starebbe iniziando i preparativi per disconnettersi dalla rete Internet globale dal prossimo 11 marzo. A rivelare i piani del Cremlino è Nexta tv, un media bielourusso indipendente, confermati poi da un profilo Twitter legato al gruppo di Anonymous.

Nexta tv ha pubblicato due pagine di documenti in russo, firmati dal viceministro dello sviluppo digitale, comunicazione e mass media Cernenko, in cui si evidenzia come tutti i server e i domini debbano essere trasferiti nella zona russa, “inoltre si stanno raccogliendo dati dettagliati sull’infrastruttura di rete dei siti“, riferisce Nexta.

Una notizia confermata anche da fonti esperte in cyber-security all’Adnkronos. A Mosca sono già iniziati i preparativi per disconnettersi dalla rete Internet globale, col trasferimento di trasmissioni, connessioni ai server e gestione dei domini interni su una rete parallela, la intranet nazionale ‘Rucom’.

In particolare tra le richieste ci sono quella di “verificare l’accesso degli account personali degli amministratori dei domini dei siti pubblici in rete Internet, aggiornare e (o) rendere più complessa la politica della password” con “l’aggiunta di fattori di autentificazione per gli utenti“, lo spostamento delle trasmissioni ai server di DNS localizzati sul territorio della federazione russa, la cancellazione da pagine HTML tutti i codici Javascript scaricati da risorse estere. Inoltre nel caso i siti utilizzino un hosting estero, le risorse pubbliche andranno spostate verso un hosting russo e si chiede poi di spostare tutti i siti attivi su questa intranet a un dominio ‘.ru’.

Una decisione che, secondo gli esperti nel campo, non è sorprendente. A Mosca uno scenario simile era stato preparato da tempo, con i primi test di trasferire il web in una rete parallela e locale avvenuti già tra giugno e luglio 2021.

Se l’operazione verrà portata a termine, 140 milioni di persone usciranno dalla rete internet globale per trovarsi all’interno di una struttura limitata e controllata dal governo russo.

Quel che sorprende in realtà è che la scelta russa esaudisce una richiesta fatta nei giorni scorsi dal vicepremier ucraino Mykhailo Fedorov, che aveva chiesto l’esclusione della Russia dal web glocale all’Icann, Corporation for Assigned Names and Numbers, ossia l’ente che gestisce la Rete a livello globale. Una richiesta che era stata però respinta, con l’Icann che aveva ricordato come la sua missione “non si spinge fino ad assumere azioni punitive, emettere sanzioni o limitare l’accesso ad alcune parti di Internet, a prescindere dalle provocazioni”.

Una questione, quella della disconnessione della Russia dal web globale, che da Mosca è stata smentita dallo stesso Ministero dello sviluppo digitale che ha ‘diffuso’ i documenti citati da Nexta: “I siti web russi vengono costantemente attaccati da attacchi informatici dall’estero. Ci stiamo preparando a diversi scenari per garantire la disponibilità delle risorse russe. Non ci sono piani per disattivare Internet dall’interno“.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia