Sabrina Impacciatore ferita dall’invidia dei colleghi: “Mi hanno spezzato il cuore, ho respinto Depardieu”

Sabrina Impacciatore è arrivata a Hollywood dalla porta principale, con la popolarissima serie tv The White Lotus. “Non è stata una passeggiata. Gli inizi da attrice sono stati talmente scoraggianti che mi dicevano che non avrei mai fatto questo lavoro”, ha raccontato in una lunga intervista a tutto campo che ha rilasciato al quotidiano Il Corriere della Sera. Sulla carriera, gli esordi, i suoi difetti fisici, l’exploit americano e l’invidia che è seguita. “Ho avuto delle delusioni che mi hanno spezzato il cuore, colleghe che consideravo amiche mi hanno trafitto, ma ho avuto anche tanti messaggi belli da persone che non immaginavo”.

L’attrice, imitatrice e comica è nata a Roma nel marzo del 1968. È cresciuta al Prenestino e all’Eur, figlia di un dirigente e azionista d’azienda e di un’impiegata statale al ministero delle Finanze. A 16 anni l’ingresso in una compagnia teatrale, il debutto a teatro a Trastevere. “Accompagnai un’amica a fare un provino: le ragazze pon pon a Domenica In per Gianni Boncompagni, a cui devo tutto. A lui e a Gabriele Muccino. Entrati in uno studio enorme della Dear, mi fece cantare Il cielo in una stanza. Ero a cinque metri da Gianni, mi fermò e disse, oddio mi hai sputato in un occhio. Voleva provocarmi. Gli risposi angosciata, dandogli del lei, mi scusi tanto. Voleva studiare la mia reazione. Ma tutto cominciò quando in un’intervista con Roberto D’Agostino parodiai una canzone di Boncompagni cambiando le parole”, ha raccontato.

È stata scoperta infatti da Gianni Boncompagni che l’ha lanciata a Domenica In come ragazza pon pon. Ha lavorato a Non è la Rai e Macao. Dopo una visita alla scuola di recitazione di Cosimo Cinieri, Carmelo Bene la invitò a casa sua. “Sei l’unica degna di stare accanto a un genio. Ma sei pronta a rinunciare a tutta la tua vita? Io potrei svegliarti nel cuore della notte per continuare le prove. Rinunciai perché papà ebbe due infarti. Aveva aperto cinque negozi, se ne dovettero chiudere tre. Ci fu una grave crisi economica in famiglia. Chiamai Gianni Boncompagni, gli chiesi una mano per un lavoro. Mi rispose che non aveva mai raccomandato nessuno ma a Non è la Rai cercavano una segretaria di redazione. Mi misero lì”.

Si era fatta notare già in televisione grazie alla sua vena comica. A Non è la rai le fecero fare un provino: “Mi ritrovai fare la posta di Sabrina, dove ricevevo lettere ironiche delle spettatrici (scritte da me) su problemi di estetica”. Ha esordito nel cinema con Il Compagno di Citto Maselli. Ha recitato in Concorrenza Sleale di Ettore Scola, L’ultimo bacio, Baciami Ancora e A casa tutti bene di Gabriele Muccino. Sul set di Concorrenza Sleale conobbe Gerard Depardieu: “Si prese una cotta per me, Scola cercò di proteggermi. Mi sentivo come una bistecca davanti a un rottweiler. Ero in soggezione, oggi vorrei essere mangiata da lui”.

Dice di aver studiato “come una pazza” per una vita intera. È letteralmente esplosa con The White Lotus. “Sono così, non ho difese, non riesco a proteggermi, anche nella vita. Sono innocente, istintiva, egocentrica ma pronta a mettermi nell’ombra in un secondo. E pago un prezzo alto, vibro di ogni cosa. Sono una samurai. Io mi sono sempre sentita protagonista, mai comprimaria. Quando vado alle feste di Hollywood una parte di me è incredula, un’altra parte mi dice che quello è il mio posto”. Il naso grande non è mai stato un problema alla fine. “La gobba mi spuntò a 12 anni e non ho mai smesso di piangere fino ai 18, quando in una notte ebbi un incubo. Mi toglievano le bende dopo l’operazione chirurgica e urlavo: chi sei tu? Non mi riconoscevo più. Da lì ho cominciato a prendermi in giro sui miei difetti, il naso, l’altezza. Mamma mi diceva che Bridget Jones l’avevo inventata io”.