Lo scrittore colpito dalla fatwa
“Salman Rushdie ha perso la vista da un occhio e l’uso di una mano, ma sopravviverà”, la rivelazione dell’agente dello scrittore dopo l’attentato

Salman Rushdie ha perso la vista da un occhio e non può utilizzare una mano dopo il tentato omicidio subito due mesi fa. Sono queste le condizioni di salute del 75enne scrittore angloindiano, come raccontato in una intervista al quotidiano spagnolo El Pais del suo agente Andrew Wylie.
“Le sue ferite sono profonde. Ha perso la vista da un occhio, dove è stato pugnalato. Ha subito tre gravi lesioni al collo e ha perso la funzionalità in una mano, perché i nervi sono stati recisi dalle coltellate. E ha subito altre 15 ferite alla schiena e al busto. Ha subito un attacco brutale“, ha dichiarato Wylie, considerato l’agente letterario più influente del mondo, intervistato a margine della Fiera internazionale del libro di Francoforte.
Al momento non è chiaro se il celebre scrittore, autore tra le altre cose de ‘I versetti satanici’, sia ancora ricoverato in ospedale: il suo agente si è rifiutato infatti di rivelarlo al quotidiano spagnolo.”Non posso dare alcuna informazione su dove si trovi. Sopravviverà. Questa è la cosa più importante”, ha spiegato Wylie.
—¿Cómo está Salman Rushdie?
—Sus heridas han sido profundas. Ha perdido la vista en un ojo, en el que fue apuñalado. Padeció tres heridas graves en el cuello y ha perdido la movilidad en una mano porque los nervios fueron cortados por las puñaladas https://t.co/pGTQWM2mQO
— EL PAÍS (@el_pais) October 21, 2022
Rushdie è stato accoltellato lo scorso 12 agosto 2022 mentre era alla Chautauqua Institution, nello stato di New York, per tenere un discorso sulla libertà artistica. Diventato famoso per il suo romanzo ‘I versetti satanici’, nel 1989 l’allora ayatollah iraniano Ruhollah Khomeini emise una fatwa ordinando l’uccisione dello scrittore perché colpevole di blasfemia nei confronti di Maometto e del Corano.
Per questo lo scrittore era stato messo sotto protezione dalla polizia inglese, fu obbligato a vivere utilizzando un falso nome per oltre un decennio e solo dopo i primi anni Duemila riacquistò una certa libertà di movimento, trasferendo a New York.
Eppure a distanza di anni la ‘guerra’ contro di lui non si è fermata, fino al drammatico episodio del 12 agosto scorso. Ad aggredirlo un 24enne di nome Hadi Matar, incriminato per tentato omicidio dal tribunale di Chautauqua e in attesa del processo.
“Il pericolo più grande che Salman ha corso dopo tanti anni dall’imposizione della fatwa è che una persona a caso potesse apparire dal nulla e attaccarlo – ha detto l’agente letterario Wildye a El Pais – Non c’è modo di difendersi da questo, perché è totalmente inaspettato e illogico. È stato come l’assassinio di John Lennon“.
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