Scoppia la bufera politica
Salvini a Mosca, l’ambasciata russa in Italia svela: “Abbiamo pagato i biglietti, poi soldi restituiti”

All’ambasciata russa in Italia non ci vedono “nulla di illegale”, e ammettono così che i biglietti per il viaggio del segretario della Lega Matteo Salvini a Mosca previsto per il 29 maggio, la ‘missione di pace’ poi annullata tra le polemiche, sono stati acquistati con l’aiuto diretto della diplomazia del Cremlino in Italia.
Una risposta all’indiscrezione pubblicata ieri sul quotidiano La Verità: il giornale scriveva che il ‘consulente’ di Salvini Antonio Capuano, ex parlamentare napoletano di Forza Italia, si sarebbe fatto dare dal figlio del capo del Gru (il servizio militare russo) i soldi per il viaggio a Mosca.
In una nota ufficiale l’ambasciata russa spiega infatti che i biglietti sono stati pagati per Salvini e il suo staff, ma “ci è stata restituita la cifra spesa: non ci vediamo nulla di illegale. Quanto alle speculazioni sui nomi di specifici dipendenti dell’Ambasciata, le riteniamo assolutamente inadeguate”, spiega l’ufficio diplomatico di Mosca a Roma.
Una assistenza dovuta, sottolinea l’ambasciata, a causa delle sanzioni internazionali contro il Cremlino, che di fatto hanno sospeso i collegamenti tra Roma e Mosca e non avrebbero permesso l’acquisto dei biglietti della compagnia aerea Aeroflot dall’Europa.
❗️Сообщение пресс-службы Посольства в связи с появившимися в ряде итальянских СМИ публикациями об организационных аспектах несостоявшейся поездки сенатора М.Сальвини в Москву
👉https://t.co/wjeY05WAdg pic.twitter.com/2zUUSpEgiw— Russian Embassy in Italy (@rusembitaly) June 11, 2022
Ambasciata che quindi conferma l’assistente a Salvini e alle persone che avrebbero dovuto accompagnarlo “nell’acquisto dei biglietti aerei di cui avevano bisogno in rubli tramite un’agenzia di viaggi”. Soldi poi restituiti dal leader del Carroccio perché il viaggio a Mosca è saltato “per motivi ben noti”, scrivono nella nota i diplomatici russi a Roma.
Salvini nega pagamento russo
Ma la ‘ricostruzione’ dell’ambasciata russa non piace a Salvini, che in una nota della Lega ha annunciato di aver dato mandato ai suoi legali di “querelare chi, a partire da media e politici, ha fatto o sta facendo insinuazioni e accuse a proposito del possibile viaggio a Mosca“.
“Le spese per il possibile viaggio aereo di Salvini sono state interamente pagate dalla Lega, come confermato e spiegato chiaramente dall’ufficio stampa dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia“. “Nessun biglietto omaggio del Cremlino, quindi, e nessun ‘viaggio pagato da Mosca’: chiunque continuerà a sostenere il contrario ne risponderà nelle sedi opportune“, conclude la nota del Carroccio.
Le reazioni politiche
La conferma russa del ‘finanziamento’ e del sostegno del Cremlino al viaggio a Mosca di Salvini provoca l’immediata e furiosa reazione del Partito Democratico. “Cosa andava Salvini a fare a Mosca a spese della Russia? Non ci racconti la frottola che andava a fare la pace“, attacca Lia Quartapelle, responsabile Esteri dei dem. E la capogruppo del partito al Senato, Simona Malpezzi, aggiunge: “Invece di attaccare il Pd, Salvini spieghi le ambiguità del viaggio a Mosca“.
Le parole più dure su Salvini sono però di Carlo Calenda. Per il leader di Azione è “chiaro che Salvini è legato alla Russia in modo indissolubile e poco trasparente. Gli alleati politici e i rappresentanti della Lega al Governo dovrebbero acquisire la consapevolezza che è una persona pericolosa per la sicurezza nazionale”.
Mi sembra chiaro che Salvini è legato alla Russia in modo indissolubile e poco trasparente. Gli alleati politici e i rappresentanti della Lega al Governo dovrebbero acquisire la consapevolezza che è una persona pericolosa per la sicurezza nazionale. https://t.co/IWi3owiepf
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) June 11, 2022
Salvini che, sostiene Calenda, “senza avvertire il Governo che sostiene, si fa organizzare e finanziare un viaggio dall’Ambasciata di un paese sotto sanzioni, autore di una guerra di aggressione e che minaccia l’Occidente di distruzione, o è molto stupido o è in qualche modo legato ai russi”.
Usa l’arma dell’ironia invece Matteo Renzi che, da Siena per la presentazione del suo libro ‘Il Mostro’, commenta così la vicenda: “Il problema vero è che il biglietto aereo per Salvini era andata e ritorno. Fosse stato di sola andata avremo risolto parecchi problemi…“.
La ‘velina’ russa
Dopo lo scoppiare della bufera politica, sono quindi fonti dell’ambasciata russa in Italia a smorzare ulteriormente i toni, precisando che “i biglietti per Mosca sarebbero stati rimborsarti” da Matteo Salvini e dal suo entourage “anche nel caso in cui il viaggio fosse avvenuto“. “Noi abbiamo solo assistito il senatore e le persone” che lo avrebbero accompagnato “per superare il problema tecnico del pagamento in rubli“, spiega all’Ansa una fonte della diplomazia russa.
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