Le ipotesi al vaglio
Salvini ennesima gaffe, altro che 6€: per i più bisognosi qualche centinaio di euro per la spesa

Forse sperava di essere anche lui tra i beneficiari del nuovo sussidio annunciato dal governo che destina 400 milioni ai Comuni per fornire buoni spesa o beni alimentari di prima necessità a coloro ne hanno bisogno. Solo così si spiega l’errore marchiano del leader della Lega Matteo Salvini che ieri ha commentato così il nuovo decreto. “I 400 milioni di euro annunciati dal governo per aiutare le famiglie tramite i Comuni significano circa 7 euro a testa. Caspita, non sarà un po’ troppo? Forse pensavano all’uovo di Pasqua, ma agli Italiani serve ben altro!”. Una stima, poi corretta a 6 euro, ricavata dividendo lo stanziamento per tutta la popolazione italiana. Ma il calcolo, ovviamente, è errato.
Il provvedimento, come annunciato dal presidente del Consiglio Conte e dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, risponde alla domanda sociale di quelle famiglie che, a causa dei provvedimenti conseguenti all’emergenza sanitaria, si trovano ora in gravi difficoltà economiche. Una domanda concentrata soprattutto al Sud e, infatti, la distribuzione delle risorse non sarà uguale in tutto il territorio. Non sono ancora stati stabiliti con precisione i criteri che porteranno all’attribuzione del sussidio: lo farà un’ordinanza della Protezione civile che incrocerà i dati di reddito pro capite, popolazione e indicatori Istat sulla povertà e sul disagio sociale.
Pur non potendo stimare la platea dei beneficiare, una cosa è certa: i buoni non andranno a tutti gli italiani, come sostenuto da Salvini. L’ex vicepremier, infatti, ha ricavato la stima dei circa 7 euro, oggi ritrattati a 6, dividendo sic et simplicter, i 400 milioni per l’intera popolazione italiana, circa 60 milioni.
Proviamo, invece a fare una stima basata sul numero dei poveri nel nostro Paese. Secondo gli ultimi dati Istat, il numero delle persone che versano in povertà assoluta, ovvero che dispongono di un reddito inferiore al costo dei servizi e dei beni essenziali, è di 5 milioni. Se la platea dei beneficiari dovesse coincidere con questo dato, a ciascun cittadino sarebbe destinato un importo di circa 80 euro. In una famiglia di 4 persone il buono alimentare arriverebbe a circa 320 euro. Ma facciamo una seconda ipotesi, tenendo in considerazione il numero dei poveri relativi, ovvero di quelle persone hanno un reddito pari o inferiore alla soglia di povertà, che si stima al 60% del reddito medio del Paese. Questa platea è quasi doppia rispetto alla prima, e comprende, secondo gli ultimi dati, almeno 9 milioni di cittadini. Il sussidio, quindi, raggiungerebbe i 44 euro pro capite, arrivando così a raggiungere i 170 euro circa per un nucleo di quattro persone.
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