Matteo Salvini e la coerenza, un rapporto complicato. Il leader della Lega, come tanti colleghi politici, ha ringraziato il gesto di solidarietà del premier albanese Edi Rama, che ha inviato 30 medici e infermieri in Lombardia per aiutare la sanità nostrana a fronteggiare l’epidemia di Covid-19.

Il discorso di Rama è stato di fatto un vero e proprio manifesto della sensibilità e della generosità di uno Stato che, pur non essendo tra i più ricchi del continente, ha mostrato il suo cuore. “Non siamo privi di memoria – ha detto infatti Rama – non possiamo non dimostrare all’Italia che l’Albania e gli albanesi non abbandonano mai un proprio amico in difficoltà. Oggi siamo tutti italiani, e l’Italia deve vincere e vincerà questa guerra anche per noi, per l’Europa e per il mondo intero”.

Salvini quindi non ha mancato di ringraziare il premier albanese, che ammesso sui social: “Gli telefonato per ringraziarlo di questo splendido gesto di affetto per l’Italia. Grazie al popolo albanese e  al suo governo: inviando medici e infermieri hanno dimostrato una sensibilità e una generosità che non dimenticheremo”.

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Ciò che sicuramente non dimenticheremo è l’incoerenza dello stesso Salvini. Bisogna andare indietro di qualche anno, è il 24 giugno del 2014, per leggere sempre sui social dell’ex ministro parole al vetriolo contro la stessa Albania. Un anno chiave per il Paese, perché diventa ufficialmente un candidato per l’ingresso nell’Unione Europea, procedura ancora in corso. Per Salvini uno smacco insopportabile: “Alla faccia della storia, dell’economia, del passato e del futuro – è il commento del leader del Carroccio, all’epoca europarlamentare – No all’Europa Supermercato”.

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