L'attacco del governatore ligure
Salvini sulla graticola, Toti contro il leader della Lega: “Incapace di gestire la coalizione, va per conto suo”
“Matteo potrebbe essere l’architetto del centrodestra, ma al momento non mi risulta che abbia alcun progetto”. Sono le parole durissime scagliate dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti contro Matteo Salvini, leader della Lega e del centrodestra. Il governatore ligure, confermato dal voto delle urne lunedì con una vittoria netta contro lo sfidante Ferruccio Sansa, candidato di PD e Movimento 5 Stelle, non usa mezze misure per commentare lo stato di salute del centrodestra. La coalizione, che puntava a sottrarre in particolare Toscana e Puglia al centrosinistra e confermare le sue Regioni, ha dovuto fare i conti con un risultato diverso.
Anche per questo la posizione di Salvini di leader del campo avverso al governo sembra iniziare a traballare. Un primo affondo era arrivato da Luca Zaia, vincitore plebiscitario in Veneto, che aveva ricordato non senza polemiche che “io governo, non vado in giro a fare comizi”.
Oggi è stato quindi il turno di Toti che, intervistato dal Corriere della Sera, ricorda che “per essere il capo, servono due cose. I numeri e la capacità di gestire la coalizione. I primi ci sono, la seconda per ora no”. Parlando direttamente di Salvini, il governatore della Liguria gli rinfaccia che “si concentra solo sulle sue battaglie, va per conto suo. Non ascolta chi gli vuole bene. E a forza di dare spallate, finisce per rimediare una lussazione dopo l’altra”.
Sottolineando che da Salvini di sarebbe aspettato un brindisi per la vittoria e non “i musi lunghi nella Lega”, Toti fa un paragone tra le leadership di Salvini e Berlusconi: “Un candidato premier deve avere a cuore i numeri della coalizione, non solo quelli del suo partito. Deve intestarsi le vittorie, come faceva molto bene Berlusconi, e non gioire solo per un consigliere in più della Lega o un suo candidato al ballottaggio”.
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