Gaetano Manfredi è da qualche giorno il nuovo sindaco di Napoli ed insieme alla carica comunale è di diritto anche Presidente della Deputazione della Real Cappella di San Gennaro. Infatti dal 1811 ed in attuazione del “Bollettino delle Leggi”, emesso da Gioacchino Murat, la Deputazione è presieduta dal primo Cittadino di Napoli. Ancora oggi e in continuazione di questa solida e lunga tradizione, la Deputazione avvierà le pratiche cerimoniali per insignire del titolo il neo sindaco Gaetano Manfredi cosa che avverrà nelle prossime settimane con una solenne investitura con la presenza del consiglio al suo completo.

Ma come si comporterà Manfredi con la causa che vede chiamato in giudizio il Comune per la mancata erogazione di circa 737mila euro a favore della Real Cappella di San Gennaro? Si dimostrerà disponibile a saldare quel debito oppure continuerà con la linea dello scontro della passata amministrazione guidata da Luigi de Magistris?

Come riportato da Repubblica Napoli lo scorso aprile, la Deputazione del Tesoro di San Gennaro vanterebbe nei confronti del Comune di Napoli 10 anni di contributi (89mila euro annui) non versati e per questo motivo è stato citato in giudizio dall’avvocato Andrea Pisani Massamormile. Il totale del debito accumulato sarebbe di circa 737mila euro.

Il legale della Deputazione ha sottolineato che “il ripetuto inadempimento del Comune negli ultimi 10 anni nonché il mancato riscontro ai solleciti bonari della Cappella, costringono la Deputazione a promuovere il giudizio al fine di evitare che l’inerzia dell’amministrazione pregiudichi le funzioni e la sopravvivenza stessa di una istituzione come la Cappella così intimamente legata alla cultura civile e religiosa, diremmo alla identità stessa della città”.

Cosa è la Deputazione del Tesoro di San Gennaro

La Deputazione è un organismo laico che da più di 500 anni ha il compito e la responsabilità di promuovere il culto di San Gennaro e di custodirne le reliquie.
Le reliquie sono composte dal busto del Santo che contiene la testa e la teca che accoglie l’ampolla con il suo “miracoloso” sangue e il famoso e inestimabile Tesoro, con oggetti in oro, argento, bronzo e pietre preziose dedicato al Santo e al culto eucaristico che si tiene nella Cappella.

Da chi è composta la Deputazione

A capo c‘è sempre stato il Sindaco di Napoli è attualmente insieme con il Duca Don Riccardo Carafa d’Andria, Gr.Uff. Dott. Mariano Bruno, il Conte di Castelrosso Don Agostino Caracciolo di Torchiarolo dei Principi di Avellino, il Duca di Novoli Don Girolamo Carignani di Carignano, Don Augusto Cattaneo dei Principi di Sannicandro, il Marchese Don Riccardo Imperiali dei Principi di Francavilla, l’ingegnere Giampiero Martuscelli, il Duca Don Giovanni Pignatelli della Leonessa dei Principi di Monteroduni, il Marchese Don Pierluigi Sanfelice dei Duchi di Bagnoli dei Duchi di San Cipriano, Don Mario Carignani di Carignano dei Duchi di Novoli, Don Giuseppe Caracciolo di Brienza. C’è poi un collegio di 12 Prelati Cappellani, presieduto dall’Abate Tesoriere, Monsignor Vincenzo De Gregorio che sovrintende ai riti ed a tutti gli aspetti religiosi connessi.

Il contributo annuale

La norma che regolamenta il contributo da parte del comune alla Real Cappella di San Gennaro affonda le sue radici nel 1527 quando gli allora rappresentati di Napoli si impegnarono solennemente a sostenere questa istituzione laica che ha come compito quello di conservare il famoso tesoro di San Gennaro, gli archivi storici e le cerimonie come quella del “miracolo di San Gennaro”. Da allora e nei secoli successivi sempre il Comune ha sostenuto la Deputazione. “Quel pagamento – precisa l’avvocato Pisani Massamormile – non è una graziosa concessione, ma l’adempimento di un obbligo”.

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