È finita come era normale che finisse, anche se in ritardo. Se si fosse dimesso prima, Sangiuliano si sarebbe risparmiato lo shitstorm della Rete, e avrebbe potuto uscire di scena in condizioni di relativa serenità. Con i suoi comportamenti ultimi, il ministro ha invece contribuito ad ingigantire il caso, senza capire che, quando la bestia comunicativa si mette in moto, nessuno la ferma.

A maggior ragione se non si parla delle lontane sorti dell’umanità – di cui a nessuno frega niente – ma di vicende umane e personali che sollecitano le nostre peggiori morbosità e alimentano i gossip più sguaiati. La feccia dell’umanità, che popola il web e non solo, gode fondamentalmente della sofferenza degli altri. E in casi del genere mena le danze senza pietà. Chi finisce nel gorgo non ha difese.

Caso Sangiuliano, Meloni chirurgica

Giorgia Meloni, politica scafata, conosce bene queste dinamiche. Probabilmente (non è una malignità, ma un attestato di stima professionale) le era già chiaro l’approdo di ieri sera al momento della prima convocazione del ministro, quattro giorni fa. Ma si è presa del tempo per valutare fino in fondo la portata della marea montante e mettere a punto la successione (complimenti per la scelta, buon lavoro ad Alessandro Giuli) realizzata con immediatezza e senza dover fare ricorso a odiati rimpasti. Così è uscita dalla buriana estiva senza danni significativi per il suo governo, che ora deve prepararsi per ben più impegnative tempeste autunnali.

A Sangiuliano l’onore delle armi ma ora non cerchi vendette

Al ministro uscente va reso l’onore delle armi. Questo giornale è e sarà sempre dalla parte dei singoli, soprattutto quando sono stritolati dagli apparati mediatico-istituzionali, si parli di giustizia o di informazione tossica. Gennaro Sangiuliano, protagonista di una vicenda più grande di lui, tornerà con soddisfazione al suo lavoro se non si farà rapire dai fantasmi delle recriminazioni o delle vendette, come la lettera di dimissioni pare purtroppo annunciare. Volti pagina e si goda la vita, che è molto meglio della politica.