La sfida a tre nel Paese
Sanna Marin trema, la premier finlandese rischia la sconfitta alle elezioni: Helsinki vira a destra con Riika Purra?

Sanna Marin? Forse più amata dai leader occidentali e del blocco Nato, dove presto il suo Paese dovrebbe entrare a far parte , che dagli stessi cittadini finlandesi. La premier socialdemocratica finlandese si appresta infatti ad affrontare domenica 2 aprile le cruciali elezioni politiche che potrebbero portare alla guida del Paese una coalizione di centrodestra.
A dirlo per ora sono i sondaggi, che dovranno ovviamente essere confermato dal voto ‘reale’, ma bastano per destare preoccupazione in casa Marin: al primo posto nei più recenti sondaggi realizzati ad Helsinki c’è l’NCP, il Partito di coalizione nazionale (centrista) dell’ex ministro delle Finanze Petteri Orpo, che godrebbe del sostegno del 22% degli elettori. Dietro, appaiate al 19 per cento, ci sono la stessa Marin col suo Partito Socialdemocratico e soprattutto i Veri Finlandesi, movimento di destra “dura” guidato da Riikka Purra, una sorta di Sanna Marin in “salsa sovranista”.
Se i numeri dei sondaggi dovessero trovare conferma, non è improbabile vedere all’orizzonte una alleanza tra i partiti di Orpo e Purra, che metterebbe fuori gioco la premier uscente Sanna Marin. Domenica 2 aprile in Finlandia si voterà per il rinnovo del Parlamento monocamerale, composto da 200 deputati e dove a lungo si sono formate maggioranza di “larga coalizione”.
L’ex ministro delle Finanze Orpo, che pure negli anni scorsi assieme ai socialdemocratici aveva ‘giurato’ di non allearsi col partito dei Veri Finlandesi, nel corso di questa campagna elettorale ha fatto intendere di aver cambiato idea sulla questione, sottolineando che “il loro tono è cambiato”, sulla falsariga di quanto accaduto anche nella vicina con i “Democratici Svedesi”, il movimento nato dalle ceneri di un partito neonazista che appoggia l’esecutivo di centrodestra che ha sfilato le redini del Paese ai socialdemocratici dell’ex premier Eva Magdalena Andersson.
Il problema principale per Marin, stando ai sondaggi, sono in realtà i suoi attuali alleati di governo. Il Partito di Centro è attestato intorno al 10 per cento, in calo di quattro punti, così come i Verdi, che perderebbero circa tre punti rispetto all’11,5% conquistato solo nel 2019. Stabile invece la lista della Sinistra, poco sopra l’8% delle intenzioni di voto e il partito della minoranza svedese, intorno al 4,5%.
Viimeinen gallup ennen sunnuntain vaalipäivää näyttää oikeansuuntaiselta. Perussuomalaiset hätyyttelee tosissaan ykköspaikkaa.
Jos et ole vielä käynyt äänestämässä, varaa sunnuntaille tähän aikaa. Suomen suunta päätetään nyt.#PS2023 #persut https://t.co/0O1qoTMtdN
— Riikka Purra (@ir_rkp) March 30, 2023
La rinuncia alla storica neutralità e l’adesione ormai prossima alla Nato, i toni combattivi contro la Russia e pro-Ucraina, lo stile “giovanile” di governo sembrano non aver più presa nella popolazione finlandese dopo 4 anni di governo: Sanna Marin deve fare i conti invece con una opposizione che ha saputo alzare i toni in particolare sul tema dell’economia, col debito pubblico aumentato negli ultimi anni, ma soprattutto su ambientalismo (su cui Purra vuole fare marcia indietro) sull’immigrazione. Una questione centrale quest’ultima nella campagna elettorale in particolare di Riikka Purra, condita da posizioni sostanzialmente xenofobe “giustificate” anche da un episodio personale raccontato dalla stessa Purra: da adolescente era stata molestata sessualmente da alcuni immigrati a Tampere.
Per Sanna Marin comunque una eventuale sconfitta non sarebbe la fine della carriera politica. Proprio il nome della premier finlandese sarebbe ben spendibile in Europa come candidata del gruppo dei Socialisti per la guida della Commissione europea attualmente guidata da Ursula von der Leyen, con l’appuntamento per il voto previsto nella primavera del 2024.
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