Dopo il dibattito della settimana scorsa sul pubblico in sala, al Festival di Sanremo, che si terrà dal 2 al 6 marzo, nella cittadina ligure, arriva la decisione della Rai. Niente pubblico e niente eventi esterni. La decisione è stata comunicata al termine di una riunione con il direttore artistico della kermesse Amadeus, in cui sono stati esaminati in dettaglio i vari scenari, ritiene che “la 71esima edizione del Festival di Sanremo, prevista dal 2 al 6 marzo, debba concentrarsi esclusivamente sull’evento serale al Teatro Ariston. Per tale motivo domani l’Azienda presenterà al Cts il protocollo organizzativo-sanitario che non prevede la presenza del pubblico al Teatro Ariston”.
Questo quanto previsto e comunicato in una nota diffusa da viale Mazzini. La Rai, inoltre, ha anche deciso che per il Festival di Sanremo “non sono previsti eventi esterni e la presenza a Sanremo di programmi collegati al Festival, che negli ultimi anni hanno animato la rassegna canora. Con tale impostazione la Rai intende produrre il massimo sforzo per realizzare un Festival in sicurezza e portare lo show ai suoi telespettatori nel rispetto del mondo della musica e della storia del Festival”.
Questa la decisione dopo le polemiche della settimana scorsa. Amadeus stava lavorando a un pubblico di figuranti, contrattualizzati. Una platea di quasi 400 persone. Il caso è esploso dopo le dichiarazioni del ministro della Cultura Dario Franceschini che aveva chiuso alla presenza del pubblico. Una delle ragioni, la disparità di trattamento che si sarebbe verificata nei confronti di teatri e cinema chiusi da tempo proprio a causa dell’emergenza coronavirus.
Dall’altra parte, anche la corrente di pensiero di chi pensa che un Festival con il pubblico avrebbe potuto portare a sbloccare la situazione per tutte le attività del mondo dello spettacolo. Le argomentazioni hanno sottolineato anche diversi programmi televisivi, tra Mediaset e Sky soprattutto, con il pubblico. Il dpcm del 14 gennaio permette gli spettacoli in teatro senza pubblico ma in presenza negli studi televisivi. L’Ariston è considerato teatro, categoria D/3, con cinematografi, sale per concerti e spettacoli e simili con fine di lucro. Niente da fare, a quanto pare. Il Festival non avrà pubblico.
Tra chi spingeva per una kermesse senza pubblico anche le case discografiche, per tutelare la sicurezza dei partecipanti. Enzo Mazza, ceo di Fimi, la federazione che riunisce le quattro major discografiche (Universal, Sony, Warner e Bmg) si era spinto a ipotizzare un Festival fuori dal Teatro Ariston e anche via da Sanremo. Le proposte: una tensostruttura o il Forum di Assago, come ha detto Mazza a Il Corriere della Sera. La soluzione però è stata già trovata dalla Rai, a quanto pare. Amadeus, secondo quanto trapelato la settimana scorsa, aveva considerato le dimissioni dopo la presa di posizione del ministro Franceschini. Ora si aspettano le norme del Cts.