In merito alla notizia di Open su un presunto “passo indietro del Riformista sul metodo Report”, interviene il direttore Piero Sansonetti: “Devo dare qualche precisazione sul caso Ranucci perché Ranucci ha pubblicato su Open, che ormai è diventato il suo giornale, la storia che noi avremmo fatto un passo indietro sul caso Ranucci. Nessun passo indietro. Noi abbiamo denunciato con molta precisione i metodi coi quali Report fa il suo lavoro di dossieraggio – tra l’altro lo stesso Ranucci ha dichiarato di averne 78mila, con i quali noi non sappiamo cosa ci faccia perché non siamo esperti -. Noi diamo notizie, informazioni, inchieste, reportage. I dossier li lasciamo fare a quelli che fanno un altro mestiere, e quindi Ranucci faccia bene il suo mestiere che non ho capito qual è. Hanno scritto ‘un passo indietro del Riformista sul caso Ranucci’ perché non sanno il giornalismo cosa è. È arrivata una lettera dell’avvocato di Ranucci e noi l’abbiamo pubblicata, noi diamo la parola a tutti. Non siamo Report.
Report per esempio mi ha intervistato due volte, circa due ore d’intervista per poi mandare in onda una cinquantina di secondi. Noi facciamo parlare tutti quanti. Poi ci sono giornali che titolano ‘Passo indietro del Riformista’, ma quelli non sono esattamente dei giornali ma l’organo di Ranucci, l’organo di Report (Open). Poi Open ha pubblicato la smentita ma non la nostra risposta, mostrando un’apertura mentale notevole. C’è chi il giornalismo pensa che si faccia così.
Non c’è problema, noi continuiamo a fare giornalismo e siccome abbiamo le carte e il video del caso Report-Ranucci. Domani comprate il giornale, troverete altre storie. Come quando Ranucci dice ‘Attenzione che ho un fratello alto papavero della finanza’ o quando dice ‘Io sono lo Stato nello Stato’. La rettifica più che la smentita che abbiamo pubblicato non dice assolutamente niente. Dice che è un documento del 2014, ma l’abbiamo detto duecento volte! Dice che fa parte di un più grande filmato, ma l’abbiamo detto duecento volte! Cosa rettifica? Nulla!
Noi combattiamo con le nostre armi. L’informazione, la libertà di parola, il rifiutare la censura e il far parlare tutti. Ha detto ‘Dovevate pubblicarlo tutto il filmato’, Ranucci ce lo dice? Che quando fa un’intervista ne pubblica si e no il dieci per cento perché decide lui come manipolarla? A me Ranucci fa un po’ ridere“.