Sant’Antimo è la patria della famiglia Cesaro. Bacino elettorale dell’ex presidente della provincia Luigi e a seguire del figlio Armando, che cinque anni fa sfiorando le 28mila preferenze in tutta la Campania ed era stato il più votato del partito di Silvio Berlusconi.
Armando, costretto dagli alleati ai box per un turno per vicende giudiziarie che non riguardano lui in prima persona ma alcuni dei suoi zii e il padre, a urne chiuse e con i primi disastrosi risultati per Caldoro e i partiti che lo appoggiano ha pubblicato una immagine che lascia ben poco spazio all’immaginazione. “Vedo molti in ansia. È successo qualcosa? Valutazioni sbagliate? Ahi ahi ahi“. La frase, corredata da un selfie con una t-shirt che fa il verso a Star Wars su cui c’è scritto “Star in ansia” dimostra quanto si ritenga il vero non-vincitore di questa tornata elettorale, che ha visto Forza Italia sprofondare al 5,2% su base regionale addirittura dietro gli alleati sovranisti della Lega e di Fratelli d’Italia.
Basta analizzare i voti del comune di origine dei Cesaro per capire il fallimento della destra in Campania. Alle Regionali di cinque anni fa i partiti che sostenevano Caldoro qui avevano ottenuto il 49,41% delle preferenze. Forza Italia era di gran lunga il primo partito con il 32,75% dei voti sfiorando le 4mila preferenze, più di tutte le liste che appoggiavano De Luca messe insieme.
La mancata candidatura di Cesaro, però, ha portato a un vero e proprio salasso. Tutte le liste del centrodestra, in questa tornata elettorale, insieme hanno ottenuto la miseria di 1.793 voti, addirittura di meno delle sole preferenze di Armando Cesaro della scorsa tornata elettorale (2.203). Forza Italia è sparita completamente. Solo 615 preferenze per il partito di Berlusconi e il 5,19%. Più che un’emorragia un dissanguamento. Oltre 3.200 voti persi per una mancata candidatura per presunte inchieste su reati commessi non da chi poteva e doveva essere candidato ma da alcuni parenti di quest’ultimo… Insomma un suicidio politico che ha portato Caldoro dallo sfiorare, a Sant’Antimo, il 50% nel 2015 ad appena il 14% nel giro di cinque anni…