Installazioni di arte moderna, disegni e ceramiche di una delle archistar più eclettiche del nostro tempo. Quattrocento opere dell’artista spagnolo Santiago Calatrava saranno ospitate nelle sale del museo di Capodimonte e negli spazi del Real Bosco fino al 10 maggio 2020.

La mostra raccoglie opere ultra moderne e istallazioni che raffigurano l’uomo e rappresentano un ponte metaforico tra il 21esimo secolo e la Napoli della cultura ellenistica, schizzi di nuovi e vecchi progetti, ceramiche e acquerelli.

Quelle esposte sono opere uniche nel loro genere, caratterizzate dalla complicità tra scultura e architettura, dallo studio della mobilità e dalla continua ricerca dell’equilibrio tra luci e forme che costituiscono la cifra del genio di Calatrava.

Sono nato a Valencia – ha spiegato l’artista spagnolo – ma la luce che ha la mia terra è la stessa che ho visto a Napoli e mi ha incantato. Amo questa città, culla del Mediterraneo e crocevia di culture. E per questo, sono felice di collaborare alla riapertura della Chiesa Di San Gennaro”. Parole con le quali Calatrava anticipa la collaborazione con gli artigiani partenopei della scuola di ceramica Caselli: a partire da aprile, ceramiche e pezzi unici firmati dall’artista spagnolo e dai suoi colleghi napoletani impreziosiranno gli ambienti sacri all’interno del parco della reggia di Capodimonte.

Entusiasta il governatore campano Vincenzo De Luca, presente all’inaugurazione della mostra insieme con il direttore del museo Sylvain Bellenger. “Sono onorato ed emozionato – ha detto il presidente della Regione – per aver contribuito al finanziamento e alla realizzazione della mostra di un umanista eccezionale come Santiago Calatrava”.

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.