Sardegna e Sicilia blindano l’estate: tamponi obbligatori a chi arriva da fuori

PORTO DI CIVITAVECCHIA ESECUZIONE TEST RAPIDO TEST RAPIDI TAMPONE TAMPONI DRIVE-IN DRIVE IN DRIVEIN COVID19 COVID 19 CORONAVIRUS CORONA VIRUS AI PASSEGGERI IN PARTENZA PER LA SARDEGNA SU BASE VOLONTARIA VOLONTARIO VOLONTARI

La variante delta comincia a spaventare seriamente soprattutto le isole che vivono lo spauracchio di una estate che potrebbe essere compromessa dai contagi. Così Sardegna e Sicilia già corrono ai ripari con nuove norme che nella prima sono già una certezza, nella seconda molto più di un’ipotesi.

Il governatore Nello Musumeci ha già firmato una nuova ordinanza che rende obbligatori i tamponi per chi arriva da Malta, oltre che dalla Spagna e dal Portogallo. E, nelle prossime ore, il suo omologo sardo Christian Solinas, si prepara a fare lo stesso, se non di più. Nei porti dell’isola dall’anno scorso persistono i gazebo e negli aeroporti torneranno obbligatori i tamponi. Le misure dovrebbero entrare in vigore già in questo fine settimana.

Prima che la Sardegna entrasse in zona bianca, indipendentemente dal colore della regione di provenienza, era obbligatorio per chi arrivava dimostrare di aver completato la vaccinazione o aver fatto un tampone nelle ultime 48 ore, anche antigenico rapido, con esito negativo. Oppure si poteva farlo all’arrivo, a pagamento, o andar via ma con l’obbligo di farlo e trasmettere il risultato. I controlli erano affidati alla Protezione civile e al Corpo Forestale che, in divisa verde, dava uno sguardo a smartphone, tablet e certificati sanitari.

Poi con la zona bianca è sparito tutto, ma l’intenzione è quella di riattivarsi e ancora con maggiore attenzione. “Si replicherà quel piano d’azione – conferma Antonio Belloi, direttore generale della Protezione civile regionale a Repubblica – interrotto qualche settimana fa. Non siamo pronti a fare la nostra parte, come facciamo quotidianamente per il piano vaccinale”.

“Chi era deputato a garantire i controlli non l’ha fatto in modo efficace”, aggiunge Solinas da Cagliari, “la variante delta è presente in tutte le regioni con alti flussi turistici e sta determinando la risalita dei contagi. Ora faremo controlli più intensi, spero già da questo fine settimana”. L’ordinanza è già in lavorazione e dovrebbe essere firmata nelle prossime ore.

“L’ordinanza prevede che siano controllati solo i passeggeri in arrivo dalle zone a rischio”, precisa l’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu. Secondo la nuova mappa elaborata dall’Ecdc, il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, sono la Spagna, il Portogallo, i Paesi Bassi, Cipro e Malta i Paesi tinti di rosso e rosso scuro. Che al momento dunque sono i principali indiziati per l’obbligo di controlli.

Per chi arriva dalla Penisola potrebbero essere introdotti, sempre come in Sicilia, test volontari anche se questo sembra il primo passo verso un obbligo più deciso. “Useremo esclusivamente tamponi molecolari, prima di tutto perché sono i più attendibili per l’individuazione delle varianti e poi perché così le procedure saranno molto più rapide, i passeggeri non devono aspettare l’esito e gli operatori possono procedere velocemente con i test. I passeggeri saranno tracciati e sarà loro raccomandato di mantenere un comportamento di massima prudenza: il risultato dei tamponi sarà pronto entro 12 ore, i positivi saranno naturalmente contattati immediatamente e da quel momento scatteranno le normali procedure previste in caso di contagio da Covid”. Con isolamento e quarantena obbligatoria.

In parallelo c’è la richiesta parallela di riconsiderare i parametri per l’irrigidimento delle misure visto che la popolazione della Sardegna d’estate aumenta sensibilmente a causa dei flussi turistici: “Sarebbe fortemente penalizzante – spiega Nieddu – con oltre 10 milioni di turisti, è chiaro che l’incidenza percentuale non si può calcolare sul milione e 600mila residenti”. Gli ultimi dati parlano di 159 i positivi ogni 100mila abitanti, già l’incidenza più alta a livello nazionale. “Con gli attuali parametri – insiste Nieddu – la zona gialla è dietro l’angolo”.

Scettici invece i vertici regionali sull’estensione del green pass: “Ma in Sardegna – conclude Zedda – abbiamo il dovere di fare quelle 4-5 cose che servono per evitare di ricadere nel baratro in cui siamo piombati l’anno scorso”.