La sicurezza è un leitmotiv della Lega di Matteo Salvini. Uno dei temi caldi che ha sempre contraddistinto la retorica del leader leghista, contribuendo ai successi elettorali del 2019. Per questo, in vista delle elezioni regionali e poi di quelle europee, Salvini ha deciso di rigiocarsi la stessa carta. Iniziando dalla Sardegna, dove si voterà il prossimo 25 febbraio. La Lega ha dovuto cedere sulla candidatura di Christian Solinas, ma vuole comunque cercare di fare un buon risultato. Salvini ieri è sbarcato in terra sarda per sostenere i candidati del Carroccio e ha subito fatto alcune dichiarazioni tipiche da campagna elettorale, mettendo in mezzo anche l’esercito italiano e in particolare la Brigata Sassari.

L’uso della Brigata Sassari

Il vicepremier e ministro dei Trasporti ha infatti parlato di coinvolgere la Brigata Sassari per ripristinare la sicurezza e la legalità nel centro storico di Sassari. “Farò di tutto perché questi ragazzi, che sono un orgoglio per le missioni di pace nel mondo possano riportare un po’ di pace anche a Sassari. Non è possibile che i negozi, le case, le scuole, i ragazzi e le ragazze non siano più liberi di vivere una parte della loro città”, ha affermato Salvini. In pratica il leghista vuole mettere i soldati dell’esercito italiano con funzioni di polizia a combattere la criminalità del capoluogo di provincia a Nord Ovest della Sardegna.

Sardegna, l’esercito piegato alla campagna elettorale di Salvini

“Ne parlerò con i ministri degli Interni e della Difesa, avere un orgoglio come la Brigata Sassari a poche centinaia di metri da una centrale dello spaccio gestita dalla mafia nigeriana è qualcosa di inaccettabile” ha aggiunto il vicepremier, ribadendo: “Già da domani a Roma mi muoverò, è una situazione inaccettabile”. Se già l’operazione Strade Sicure è criticata in alcuni ambienti militari per l’uso distorto dello strumento militare, costretto a un ruolo di sorveglianza per le vie delle città italiane, l’utilizzo dei soldati come poliziotti di quartiere sarebbe un’ulteriore mossa che andrebbe a intaccare i compiti originari dei militari.

“Questo particolare impiego delle forze armate è molto popolare in Italia: la gente vuole sicurezza e si sente rassicurata quando vede i soldati per strada. In realtà questa operazione fa l’opposto: svilendo la professionalità dei nostri militari e distraendoli dall’addestramento, Strade Sicure non fa altro che indebolire le nostre Forze armate. In questo momento storico, l’Italia non può permetterselo” racconta Matteo Mazziotti di Celso, ricercatore dell’Università di Genova. Strade Sicure, tra l’altro, è stata ampliata anche per le pressioni di Salvini, aumentando i numeri di unità impegnate nei prossimi mesi in tutta Italia per dare una parvenza di sicurezza.

Sardegna, Salvini e le elezioni regionali

Difficile non vederla come pura mossa di campagna elettorale, considerando che mancano pochi giorni al voto in Sardegna. Senza contare il piccolo dettaglio che a governare la regione negli ultimi cinque anni sia stato proprio Solinas, leader del Partito Sardo d’Azione, legato a doppio filo alla Lega ed eletto in Parlamento nel 2018 proprio nelle liste del Carroccio. Inoltre, il sindaco di Sassari è Nanni Campus, eletto sì con l’appoggio di due liste civiche e del Movimento 5 Stelle, ma proveniente da ambienti di centrodestra. Tuttavia, la campagna è iniziata: Salvini ha alzato il livello di dialettica, anche nei confronti dei propri alleati di maggioranza, e non può fare sconti.

Ieri l’arrivo ad Alghero, oggi la visita proprio nella città di Sassari, per mostrare il suo sostegno al candidato di destra per le regionali Paolo Truzzu. A Sassari, il leghista, accompagnato dal coordinatore regionale Michele Pais, ha fatto un giro per il centro e ha incontrato cittadini e una delegazione di lavoratrici della Casa Divina Provvidenza. Un istituto residenziale per anziani e bisognosi, di recente fallito sebbene la Regione abbia stanziato oltre 3 milioni di euro.