I giornali sorvolano. E la politica più che mai. Cosa volete che sia? Un senatore della repubblica, bravo, esperto ed onesto, scambiato dai magistrati per un capomafia, abbandonato dai suoi colleghi e spedito in carcere per un anno e mezzo. Distrutto politicamente e umanamente. Scarcerato con due ordini dalla Cassazione (il primo non eseguito) perché non ci sono indizi.

Assolto dal tribunale con formula pienissima l’altra sera, nonostante il Pm avesse chiesto 20 anni (vent’anni! Quasi l’ergastolo). Cosa volete che sia?

Titoli di prima pagina quando lo presero. Certezza della colpevolezza. Silenzi oggi, e nuovi inchini a una Procura che ha preso in faccia uno schiaffo di dimensioni epocali. Si chiama Antonio Caridi, la vittima, sequestrato dai Pm. È un ex Forza Italia. Contro di lui non c’era niente: zero. Ma i senatori chiamati a convalidare l’arresto non lessero nemmeno le carte.

Il Presidente Grasso impose una inversione dell’ordine del giorno per spedirlo a Rebibbia in tempi record. Pd e 5 Stelle, tranne pochi senatori per bene, col pollice all’ingiù. E oggi, zitti, rintanati. Chissà se si vergognano un po’. Chissà se la rifaranno una carognata così..

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Giornalista professionista dal 1979, ha lavorato per quasi 30 anni all'Unità di cui è stato vicedirettore e poi condirettore. Direttore di Liberazione dal 2004 al 2009, poi di Calabria Ora dal 2010 al 2013, nel 2016 passa a Il Dubbio per poi approdare alla direzione de Il Riformista tornato in edicola il 29 ottobre 2019.