Prorogato l’avvio della sugar tax ad aprile 2026
Scende l’Ires per chi investe e assume, manovra e correttivi alla corsa di Natale
Interventi sulla manovra, dal ritocco alla platea della flat tax, all’aliquota agevolata per gli straordinari di infermieri e medici, esonero dal blocco del turn over per polizia ed enti locali. Arriva anche lo sconto Ires per le imprese che assumono o reinvestono gli utili
La manovra fa il tagliando. Sarebbe da cambiare il motore, metterne uno – per amor di metafora – sportivo. Ma il budget non c’è, e il capo carrozziere sbuffa e imbullona, olia e stringe: tiene la macchina in officina ancora qualche giorno, poi il necessario via libera alla prova su strada. Lungo la quale governo e maggioranza incontrano l’ostacolo, prima ancora che delle opposizioni, dei sindacati e dello sciopero generale. Che torna puntuale come tredici volte nell’ultimo anno, nel week end. Venerdì 13. Il Vicepresidente del consiglio, Matteo Salvini, non ci sta e per quanto riguarda le sue deleghe sui Trasporti, ricorrerà alla precettazione dei lavoratori dei servizi pubblici essenziali. Il leader della Lega ha deciso di precettare e ridurre da 24 a 4 ore la mobilitazione.
Ma l’Usb non ha intenzione di fare un passo indietro e conferma che lo sciopero si farà e resterà di un giorno intero. «È mio piacere e mio dovere ascoltare», ha detto Salvini, sottolineando che il diritto di sciopero «è sacrosanto». Ma si tratta del penultimo venerdì prima di Natale e quindi di un periodo «fondamentale per milioni di italiani»: per questo, ha detto, uno sciopero di 24 ore «era inammissibile». Salvini aveva intanto concordato un passaggio importante con i colleghi di governo. Dopo l’accordo tra i leader, la maggioranza si aspetta adesso i correttivi alla manovra. Un pacchetto consistente di emendamenti – stando alle liste stilate dai gruppi – del governo o dei relatori che dovrebbero arrivare, secondo quanto trapela dai lavori della commissione Bilancio della Camera, entro giovedì. E che comprenderà gli interventi trapelati ieri al termine del tavolo di Palazzo Chigi: ritocco alla platea della flat tax, all’aliquota agevolata per gli straordinari di infermieri e medici specializzandi, esonero dal blocco parziale del turn over per forze di polizia ed enti locali, e lo sconto Ires per le imprese che assumono o reinvestono gli utili.
L’aliquota dell’imposta sulle società è del 24%, la proposta degli industriali è un taglio di 5 punti per chi mantiene almeno il 70% di utili in azienda per investimenti. Ora il nodo è come garantire le coperture e secondo indiscrezioni, le risorse necessarie, pari a 400 milioni, sarebbero reperite con un intervento su banche e assicurazioni. Che per ora non replicano. «Esamino solo testi giuridici, che non ho visto e non ci sono», si limita a osservare il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli. Nel pomeriggio c’è stata una riunione al Mef con i relatori Silvana Comaroli, Ylenja Lucaselli, Mauro D’Attis, Saverio Romano e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, per fare il punto alla luce dell’intesa tra la premier Giorgia Meloni e i leader del centrodestra. I testi dovrebbero arrivare giovedì, in modo da chiudere l’esame del testo in commissione sabato notte. L’intenzione della maggioranza è arrivare in Aula alla Camera lunedì 16 dicembre, per poi passare al Senato prima di Natale. Sulla manovra qualche passo in avanti si registra.
Aggiustamenti se ne stanno facendo. E le parti sociali se ne accorgono. Se ne rendono conto benissimo le associazioni sindacali e datoriali del settore medico e paramedico. «È un buon segnale di attenzione per gli infermieri. Anche se noi avevamo chiesto di detassare il lavoro del personale turnista, che è quello più sotto stress e in fuga dalla professione, infatti, qualora questa flat tax al 5% sugli straordinari fosse confermata in manovra, vorrebbe dire comunque aver portato al tavolo delle istituzioni il grave problema della carenza di organico», dice il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega, a commento del ddl Bilancio. La seduta terminata ieri in Commissione bilancio della Camera ha visto votare i primi emendamenti sulla manovra. Oggi si tornerà a votarli. Un po’ a rilento, a dirla tutta: per ora sono state discusse quattro proposte di modifica dell’opposizione, tutte relative all’articolo 2 del ddl bilancio e tutte respinte. Tra queste, anche quella avanzata da Avs per portare a 70 euro il canone Rai per i comuni montani e le aree interne con meno di 5mila abitanti. Nella seduta mattutina della Commissione erano stati illustrati i pareri di relatori e governo fino all’articolo 16 del ddl. Tra quelli della maggioranza accantonati o respinti figurano alcuni temi oggetto del vertice di ieri, come l’ulteriore sforbiciata dell’Irpef per il ceto medio o la flat tax per i dipendenti. Ancora, tra i ritirati compare la nuova proroga al 2026 per la sugar tax, tra i segnalati di Forza Italia che, come spiega il deputato forzista Mauro D’Attis, relatore del testo, troverà spazio in un successivo provvedimento.
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