Una taglia di mille euro per chi forniva notizie sullo schiaffeggiatore seriale di donne identificato e denunciato nelle scorse ore dalla polizia. A Napoli regna il far west e una tv locale, senza alcuno scrupolo, nei giorni scorsi aveva lanciato suoi social l’invito cittadini, con tanto di foto identificativa, a fornire indicazioni utili per rintracciare lo schiaffeggiatore, un clochard italiano di 45 anni, in cambio della cospicua somma di denaro.

Voi ci dovete dire dove sta, poi ce la vediamo noi” ha spiegato un uomo, presentatosi come redattore della tv in questione, contattato telefonicamente dal Riformista. “I soldi ve li diamo se l’informazione è veritiera” ha aggiunto senza poi specificare le modalità (contanti, bonifico, fattura, ecc). Quando gli abbiamo spiegato che l’uomo in questione è stato identificato dalla polizia e deferito all’Autorità Giudiziaria per lesioni personali e violenza privata, ha aggiunto “questo poco importa perché è ancora a piede libero, quindi vorremmo sapere dove si trova”.

A Napoli negli ultimi tempi si assiste a una vera e propria escalation criminale che non riguarda soltanto la camorra (tornata prepotentemente alla ribalta in alcune zone della città e della provincia) ma anche numerosi episodi di microcriminalità che hanno fatto precipitare ai minimi termini la percezione di sicurezza dei cittadini. Violenza gratuita anche per pochi spiccioli o per oggetti di poco valore (vedi il caso della dottoressa Chiara o di una donna che stava comprando le sigarette), furti nelle abitazioni e nelle attività commerciali, auto scassinate per rovistare all’interno, e così via. L’elenco è lungo e i controlli delle forze dell’ordine latitano sia per carenza di personale che per il troppo lavoro a monte.

A peggiorare ancora di più la situazione è la questione telecamere, una vera e propria barzelletta che, tuttavia, non fa ridere nessuno. In passato abbiamo assistito ad inaugurazioni in pompa magna in diverse zone di Napoli (centro storico, Fuorigrotta, Rione Sanità) salvo poi scoprire nelle scorse ore che molte non erano attive perché il comune di Napoli non paga le bollette. Insomma per le passerelle ci sono tutti (prefetto, forze dell’ordine, magistrati, sindaci, governatori, politicanti, eccetera) ma poi quando bisogna denunciare la mancata funzionalità della videosorveglianza spariscono tutti salvo poi annunciare oggi, alla presenza del ministro dell’Intero Luciana Lamorgese, il mancato funzionamento, mesi o addirittura anni dopo l’installazione.

A tutto questo si aggiunge, inoltre, il recente appello del questore Alessandro Giuliano che a fine 2021 ha sottolineato la mancanza di telecamere nelle periferie di Napoli e in provincia, rimarcando che laddove sono presenti i reati calano.

Insomma giustizia fai da te promossa da una emittente locale, un po’ come già avvenuto in passato con un ladro seriale (autore di furti nelle abitazioni) vittima di linciaggio lo scorso aprile a Napoli, nella zona di via dei Tribunali. In quella occasione, sempre sui social, alcuni pagine relative a gruppi di quartieri pubblicarono la foto dell’uomo, un 22enne senza fissa dimora di nazionalità afgana, lasciando così partire la caccia. Il giovane venne così intercettato e pestato da un gruppetto di una decina di persone. Il video dell’aggressione divenne virale e il 22enne fu soccorso dai carabinieri e portato dal 118 all’ospedale dei Pellegrini dove i medici riscontrarono contusioni alla testa e in altre parti del corpo con una prognosi di sei giorni.

Questa volta la caccia è ancora aperta nonostante la polizia sia arrivata prima. Nelle scorse settimane infatti, sono stati segnalati alle Forze dell’Ordine diversi episodi di donne aggredite in strada da uno sconosciuto che, senza motivo, le colpiva con pugni al capo dandosi poi alla fuga.  Tre gli episodi accertati: lo scorso 16 dicembre a bordo di un treno metropolitano sulla tratta Napoli-San Giovanni-Pozzuoli un uomo, dopo aver avuto atteggiamenti molesti nei confronti degli altri viaggiatori, aveva colpito una donna con un violento schiaffo obbligandola a lasciare il vagone; la vittima era riuscita a divincolarsi e l’uomo si era allontanato velocemente appena il treno aveva raggiunto la stazione di Cavalleggeri D’Aosta.

L’8 gennaio 2022 in via Monteoliveto una donna era stata violentemente colpita con un pugno alla testa da un uomo che, immediatamente dopo, si era dato alla fuga. La vittima aveva riportato un trauma contusivo ecchimotico dell’emivolto destro con edema perioculare destro e prognosi di 5 giorni.

Il successivo 9 gennaio 2022 in via Vittoria Colonna, nel quartiere Chiaia, una donna era stata aggredita da uno sconosciuto che le aveva sferrato un pugno al volto allontanandosi immediatamente. La donna aveva riportato un trauma contusivo del naso e del labbro superiore con escoriazione e prognosi di 5 giorni.

Attraverso l’analisi delle immagini dei numerosi sistemi di videosorveglianza situati nei luoghi teatro degli eventi, gli agenti del Compartimento Polizia Ferroviaria di Napoli e dei Commissariati San Ferdinando e Decumani, con il coordinamento investigativo della Squadra Mobile, hanno identificato il presunto autore delle lesioni in A.S., 45enne senza fissa dimora con pregiudizi di polizia per reati contro la persona e contro il patrimonio che, all’esito delle attività svolte, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per lesioni personali e violenza privata.

 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.