Qualcuno ha capito la posizione del Partito democratico sul reato di abuso d’ufficio? Per mesi ha taciuto, come di fronte a ogni tema che meriterebbe una linea concreta dell’opposizione, che non sia solo “l’acchiappafasci”. Eppure è una di quelle riforme che riguarda, indirettamente, tutti i cittadini del Paese, per tramite degli oltre 50 mila amministratori locali tra sindaci, assessori e consiglieri comunali e regionali.

E infatti erano stati proprio loro, i sindaci, soprattutto quelli del Pd, a chiedere di abolirlo «sono venuti da me in processione tutti i sindaci del Pd per chiedere di cancellarlo» aveva detto Nordio, mentre il Nazareno continuava a tacere. Come ha spiegato il guardasigilli, il problema non consiste nelle condanne che vengono irrogate in meno del 3% dei casi, ma nel fatto «che il pericolo del reato di abuso di ufficio crea la paura della firma e la paura della fuga della notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati che dovrebbe restare segreta e che invece può compromettere le carriere per una questione giudiziaria che si risolve dopo dieci anni».

Il punto è questo: nel sistema malato tra giustizia e informazione del nostro Paese, un abuso d’ufficio può segnare la fine professionale, politica e umana di un ufficiale, anche se poi risulta innocente. E questo stralcia lo stato di diritto. Per questo l’intervento di Beppe Sala ieri: «Io suggerisco al Pd di non scagliarsi contro la riforma, ma che guardi non ideologicamente la cosa, perché tutti i suoi sindaci sono convinti che si debba mettere mano all’abuso d’ufficio. E parlo di sindaci con tessera del Pd».

Manco a dirlo arriva il cappio di Sandro Ruotolo, che dalle piazze di Santoro è passato direttamente nella segreteria Schlein: «La destra sta abolendo tutti i controlli di legalità». A ruota Walter Verini: «Siamo molto preoccupati per l’abolizione del reato di abuso di ufficio. Già oggi è ridotto all’osso, ma rappresenta quello che si chiama reato spia per altri ben più gravi contro la pubblica amministrazione».

E quindi il segretario Schelin con un commento articolato di grande spessore dopo un’attenta analisi politica: «Siamo contrari all’abrogazione tout court». A quel punto è intervenuto Matteo Ricci, che guida i sindaci del Pd: «Sono 10 anni che tutti i sindaci italiani chiedono la revisione del reato di abuso d’ufficio. A noi bastava la revisione del reato, il ministro Nordio ha deciso di abrogarlo. Lo riteniamo un fatto positivo e una battaglia vinta dai sindaci italiani». Ehi Elly, non ti hanno vista arrivare, ma neanche ti hanno sentita.