Ok definitivo al decreto Asset. Il provvedimento, che mira a potenziare le protezioni per i consumatori nel settore del trasporto aereo e dei taxi, ha ottenuto l’approvazione alla Camera con 155 voti a favore, 108 contrari e due astenuti, suscitando però l’ira dei lavoratori, con l’annuncio di uno sciopero fissato al 10 ottobre.

A proclamarlo è stato l’Usb, che martedì prossimo bloccherà le auto per 24 ore in tutta Italia. La protesta è scaturita dalla possibilità, concessa ai sindaci, di rilasciare fino al 20% di nuove licenze, abolendo qualsiasi normativa relativa alla pianificazione territoriale. Il decreto prevede anche nuove regole per la doppia guida, per la quale ora è sufficiente una comunicazione al comune, e per le licenze temporanee che i comuni possono rilasciare per un massimo di due anni.

Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha scritto ai sindaci esortandoli ad adottare immediatamente le nuove norme per incrementare il numero di licenze rivolgendosi ad un totale di 60 comuni (a partire dalle città metropolitane, dai luoghi in prossimità degli aeroporti, dai capoluoghi di regione e da alcuni centri minori). Tuttavia i Comuni di Firenze e Roma non hanno accolto bene le novità: nella Capitale, il sindaco Roberto Gualtieri lamenta il fatto che, a causa del decreto, i proventi derivanti dalle nuove licenze vadano esclusivamente ai tassisti anziché ai comuni: “Il decreto adotta una procedura semplificata – fa notare Gualtieri al Corriere della Sera -, che però viene vanificata da un errore che avevamo chiesto di correggere, ovvero l’onere del concorso straordinario che ricade interamente sulle casse del Comune. Per Roma parliamo di diversi milioni di euro che per accelerare i tempi vengono completamente persi. Diventa un problema di risorse. Avevamo inoltre chiesto delle licenze temporanee, attivabili stagionalmente. E invece è stato messo il limite dei 24 mesi”. Critiche condivise anche dal sindaco di Firenze, Dario Nardella. Entrambi starebbero valutando l’utilizzo della procedura ordinaria precedentemente in vigore per l’assegnazione delle licenze.

Cosa prevede la legge e numeri dei Taxi in Italia

Attualmente, la legge prevede che l’età minima per guidare un taxi sia di 21 anni, nelle 110 principali città italiane, ci sono 23.139 taxi, un numero leggermente superiore rispetto al 2007/2008, quando erano 22.179. In Italia si conta un taxi ogni 2000 abitanti, la metà rispetto a Francia e Spagna.

Redazione

Autore