Proteste fino a notte fonda: "Non siamo tutti camorristi"
Scomparsa Andrea Covelli, l’avvertimento nella zona dove si spara da mesi: “Domani piangerà una famiglia”
“Stasera non uscite, domani una famiglia piangerà“. Sarebbe questo l’avvertimento lanciato da uomini armati alle famiglie di via Evangelista Torricelli, una zona popolare del quartiere napoletano di Pianura dove da mesi si spara quasi tutti i giorni tra le indifferenza delle istituzione e l’impotenza delle forze dell’ordine. Poche ore dopo la scomparsa di Andrea Covelli, un ragazzo di 26 anni incensurato ma con amicizie e parentele borderline, “prelevato – stando alla denuncia dei familiari – all’esterno di una cornetteria di via Epomeo, a Soccavo, alle due di notte di mercoledì 29 luglio da due giovani a bordo di uno scooter”.
A oltre 24 ore dalla scomparsa, l’apprensione è alle stelle. Andrea era su un Honda SH 150 nero (targato EH41387). “Gli hanno preso cellulare e chiavi del motorino, costringendolo a salire su un altro motorino (un SH di colore bianco)”. Da Soccavo sarebbe stato portato a Pianura. “Dalle telecamere di un bar presente alla rotonda di don Giustino”, ad angolo tra via Montagna Spaccata e via Padula, “abbiamo visto Andrea sul motorino guidato da uno di questi due ragazzi, mentre il suo scooter era guidato dall’altro”.
La scomparsa è stata denunciata alla polizia che sta provando a ricostruire quanto accaduto, visionando le immagini delle telecamere presenti tra via Epomeo e il quartiere pianurese e raccogliendo le testimonianze delle persone vicine al giovane, fratello di Antonio Covelli, 22enne arrestato negli anni scorsi per droga e considerato dagli investigatori vicino, almeno fino a qualche tempo fa, al gruppo Carillo-Perfetto che si contrappone alle famiglie Calone-Marsicano-Loffredo-Esposito, attive nella zona che da via Napoli arriva sotto la collina dei Camaldoli, per la gestione delle piazze di spaccio. Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile guidata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini.
Nella serata di ieri la mamma Rosaria, le zie e gli amici di Andrea hanno bloccato fino a notte fonda Corso Duca d’Aosta a Pianura, paralizzando il traffico e chiedendo che si faccia luce sulla scomparsa. “Non ce la facciamo più, Andrea è un bravo ragazzo, lavora in un autolavaggio a Fuorigrotta, dovete ridarmelo, prendetevela con quelli come voi” l’appello della madre intervistata in video dal Riformista. Secondo la donna il figlio negli ultimi tempi era stato picchiato diverse volte “sempre da questi arroganti”.
Un’altra donna, amica di famiglia, denuncia quanto sta accadendo da mesi in via Torricelli, ex fortino del clan Pesce-Marfella, dove oggi sono presenti alcune piazze di spaccio gestite dal gruppo Perfetto-Carillo. “Qui vengono sempre a sparare, tutti i giorni. Non si vive più, i bambini non possono uscire dopo un certo orario, addirittura queste persone che passano in scooter ci dicono di non andare a via Napoli perché ci ammazzano”. Poi il dettaglio raccapricciante raccontato da altri residenti: “Poche ore prima della scomparsa di Andrea, in via Torricelli uomini armati in scooter ci hanno detto di non uscire di casa perché domani una famiglia piangerà un morto”. Un racconto al vaglio delle forze dell’ordine che però nella zona in questione non possono contare sull’ausilio della videosorveglianza.
“Non siamo tutti camorristi, chiediamo allo Stato di fare qualcosa perché non viviamo più”. Una denuncia forte, appoggiata da altri residenti delle case popolari, stanchi e terrorizzati da quanto sta avvenendo da quasi un anno. Molti di loro hanno parenti in carcere o uccisi in passato in agguati di camorra: “Ma noi vogliamo solo stare tranquilli, oggi non si vive più per colpa di questi terroristi che vengono a sparare a tutte le ore” commenta una donna.
Durante la protesta avvenuta a pochi metri dagli uffici comunali e dal commissariato di polizia di Pianura , il dirigente Arturo De Leone è uscito in strada parlando per pochi minuti con la mamma del 26enne, prima di ritornare negli uffici di polizia. Sulla vicenda al momento vige il massimo riserbo. Le indagini sono in corso e si stanno concentrando sul gruppo malavitoso di via Napoli anche se nessuna pista, al momento, è esclusa.
La vicenda ricorda, almeno in queste fasi iniziali, quella di Antonio Natale, il 22enne di Caivano scomparso il 4 ottobre e ritrovato morto ammazzato in una campagna tra Acerra e Afragola dopo circa due settimane. Anche in quell’occasione i familiari lanciarono diversi appelli e denunciarono sin da subito il coinvolgimento di persone legate alla malavita. Ad oggi, a distanza di nove mesi, non c’è ancora nessuno sviluppo investigativo su quella vicenda.
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