L'intervento
Scontri di Pisa, l’intervento di Piantedosi alla Camera: “No a processi sommari contro la polizia”
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha ribadito quest’oggi nel suo intervento alla Camera la massima fiducia nelle forze di polizia e ha garantito che non esiste alcun piano da parte del governo per reprimere il diritto alla libera espressione del pensiero. Nel suo discorso per informare i deputati sugli scontri avvenuti la settimana scorsa con gli studenti di Pisa, eventi che hanno suscitato polemiche e contestazioni, il chiarimento ufficiale si è reso necessario dopo l’intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha richiamato l’attenzione sul caso affermando che “con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento” e sottolineando l’importanza di tutelare chi manifesta.
Le parole di Piantedosi
“In merito alla manifestazione di Pisa va preliminarmente evidenziato che, in totale violazione di legge, non era stato presentato alcun preavviso alla Questura”, ha esordito Piantedosi. Il governo non ha cambiato la strategia nella gestione dell’ordine pubblico, e quel giorno i manifestanti hanno posto in essere ripetuti tentativi di sfondamento, respinti dal personale di polizia, anche grazie al successivo intervento di due squadre di rinforzo del Reparto Mobile”. Il ministro ha descritto il contesto attuale come “Caratterizzato da crisi internazionali, problematiche socioeconomiche e impegni elettorali, prevedendo un possibile aumento dei livelli di conflittualità”. Ha auspicato un impegno comune da parte di tutte le forze politiche per abbassare i toni senza rinunciare alla dialettica democratica. “Non dobbiamo dimenticare la capacità delle nostre istituzioni, e di tutte le forze politiche – ha continuato – di attingere a una riserva di saggezza e di equilibrio nell’interesse generale dei cittadini, dimostrata, anche nei momenti più difficili della nostra storia repubblicana, in presenza di forti contrapposizioni ideologiche o di rilevanti tensioni sociali”. Poi l’invito “a non fare processi sommari alle forza dell’ordine”, a cui sono seguiti gli applausi del centrodenstra in aula.
Il ministro ha evidenziato che, nonostante il cambio di maggioranze di governo nel tempo, l’obiettivo di evitare l’esasperazione del conflitto sociale è rimasto costante e ribadito l’impegno del governo a far sì che questa necessità sia condivisa a tutti i livelli istituzionali e di responsabilità, garantendo sempre l’esercizio delle libertà costituzionali, “Dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre su tutto il territorio nazionale si è sviluppata un’ampia e variegata mobilitazione filopalestinese – ha analizzato – in molti casi promossa da sodalizi riconducibili all’area antagonista o in cui è stata rilevata una consistente partecipazione di attivisti di tale estrazione. In questo ambito, è stato, inoltre, riscontrato un crescente fermento tra le componenti studentesche di area antagonista”.
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