Polemiche e violenza dopo Sanremo e Domenica In
Scontri fuori la sede Rai di Napoli dopo “censura” a Ghali: polizia vieta striscione e manganella manifestanti
Circa 200 attivisti hanno protestato all’esterno della sede napoletana della Rai, tra loro anche l’ex sindaco Luigi de Magistris
Tensione all’esterno della sede Rai di Napoli, in viale Marconi, dove nella tarda mattinata attivisti di Potere al Popolo, Rete per la Palestina Libera e un movimento di ex disoccupati, ‘capitanati‘ dall’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris hanno manifestato dopo le polemiche e le accuse di censura nel corso della trasmissione Domenica In, condotta da Maria Venier, ai cantanti Ghali e Dargen D’Amico che si sono espressi, anche nel corso del Festival di Sanremo, sullo “stop al genocidio” e la questione migranti.
Dure la accuse rivolte alla Rai da parte dei circa 200 manifestanti con indosso machere dell’alieno Rich Ciolino che ha accompagnato durante il Festival Ghali e con cartelli con le scritte “IsRAIeliana” o Radio Televisione Israeliana.
Protesta sede Rai, manganellate della polizia: diversi feriti
Tensione che è degenerata nel peggiore dei modi quando il gruppo di manifestanti ha provato a forzare il blocco della polizia con l’intenzione di affiggere uno striscione all’esterno della sede Rai. Agenti che hanno reagito con una carica di alleggerimento con diverse manganellate che hanno ferito alcuni attivisti, tra cui donne immortalate con testa e volto insanguinato dopo gli scontri.
La protesta dopo il comunicato Rai “Pro Israele”
All’esterno della sede Rai sono esposte presenti diverse bandiere della Palestina e diversi cartelli, oltre a foto di bambini uccisi durante il conflitto in Medio Oriente. La protesta è nata noto il comunicato dell’Ad Rai Sergio letto a Domenica In da Mara Venier. “Ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano, e continueranno a farlo, la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas, oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre. La mia solidarietà al popolo di Israele e alla comunità ebraica è sentita e convinta” il testo della nota letta da Venier che alla fine ha aggiunto: “Parole che ovviamente condividiamo tutti”.
Il bilancio dei feriti
Secondo quanto riferiscono Questura di Napoli da una parte e manifestanti dall’altra, cinque poliziotti e cinque manifestanti sono rimasti feriti nel corso dei disordini. Nessuno dei feriti è in gravi condizioni. Al vaglio le immagini degli scontri per chiarire la dinamica e far luce anche sul ferimento di un fotoreporter.
La Questura in una nota ricostruisce la dinamica. “La pressione esercitata dai manifestanti sui poliziotti ha schiacciato i reparti inquadrati verso la recinzione della sede Rai e ciò ha determinato una reazione di alleggerimento che ha chiaramente impedito l’interlocuzione con i manifestanti circa le loro reali intenzioni. Si rappresenta anche che sono ricorsi alle cure mediche, in totale, cinque appartenenti alla Polizia di Stato, tra cui il dirigente del servizio di O.P., due dipendenti del Commissariato San Paolo e altri due operatori del Reparto Mobile di Napoli, che hanno riportato, prognosi di 10 giorni (quattro operatori) e 20 giorni (un operatore)”.
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