Cresce la tensione all’interno della maggioranza. Ad allargare la frattura all’interno dell’esecutivo giallorosso, questa volta sono gli Stati generali dell’economia, annunciati lo scorso 3 giugno dal presidente del Consiglio senza l’accordo con il Partito democratico.

Ieri sera,infatti, a Palazzo Chigi è andato inscena un duro scontro tra il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e Giuseppe Conte, dopo la riunione del premier con i capidelegazione e i ministri Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli.

Il capodelegazione dem Franceschini avrebbe chiesto spiegazioni al presidente del Consiglio su un’iniziativa che “non era stata condivisa” e che “ha sorpreso tutti”. Un confronto che, si spiega, avrebbe occupato gran parte della discussione. Anche la ministra Teresa Bellanova di Italia Viva è intervenuta sulla questione e avrebbe fatto un richiamo alla concretezza ai colleghi della maggioranza: visto che ormai l’annuncio è stato fatto e ha creato aspettative, almeno facciamo in modo di arrivare al confronto con le parti sociali “con dei contenuti e priorità condivise“.

A indispettire i dem è stato anche il nome stesso dato all’iniziativa. Dire Stati generali, è stato il ragionamento, sottintende una strategia e azioni correlate che presenti alla platea degli interlocutori. “Qui abbiamo solo un titolo, riempiamolo di contenuti“, avrebbe detto Bellanova invitando tutti a fare una “sintesi”, viste le diverse sensibilità nella maggioranza, su alcune “questioni essenziali e punti prioritari condivisi”. Altrimenti il rischio di un’esposizione del genere senza che ci siano risposte da offrire alle parti sociali, rischia di ingenerare rabbia.

Sulla stessa lunghezza d’onda il M5S: assente il capodelegazione Alfonso Bonafede, sostituito dalla viceministra al Mef Laura Castelli, che avrebbe invitato la maggioranza a concentrarsi ora per trasformare questo evento in un’opportunità. Evento che non si terrà lunedì, ma verosimilmente a metà settimana prossima: la data e il luogo non sono state ancora definite.