Immunizzare le isole: sì o no? È il tema caldo in Campania, sul quale è tornato il presidente della Giunta regionale, Vincenzo De Luca. “Dobbiamo partire dalle isole e dalla fascia costiera – ha spiegato durante un incontro con Confindustria a Benevento – per due ragioni: la prima perché ovviamente abbiamo una dimensione limitata, abbiamo poche decine di migliaia di persone quindi la vaccinazione si fa rapidamente, secondo perché lo capiamo tutti quanto Ischia e Capri siano dei marchi turistici di valore mondiale e quindi trainano tutto il turismo della Regione anche dell’Italia”.
In controtendenza rispetto al piano vaccinale nazionale, De Luca ha affermato di voler procedere con la campagna di immunizzazione non seguendo le fasce d’età ma privilegiando la ripartenza economica “altrimenti perdiamo un altro anno”. “Un conto è stare così, un conto – ha concluso – è poter fare da oggi una campagna di promozione turistica sul piano mondiale prima di farsi sottrarre turismo dalla Grecia e dalla Spagna, che ha già cominciato a immunizzare le Baleari. Possibile che dobbiamo arrivare sempre in ritardo?”.

Una posizione criticata dal presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che ha chiesto al ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, di intervenire in senso contrario. Parla della necessità di equità anche il presidente del Friuli Venezia Giulia e neo-presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga: “Se alimentiamo differenziazioni, le tensioni sociali aumentano”.

“Ci dicano se Capri ha il diritto di ripartire oppure no: noi avremmo tutte le carte in regola per riaprire, e pure ci siamo dovuti adeguare alle normative nazionale, com’era giusto”, è l’attacco di Franco Cerrotta, vice sindaco di Anacapri. “Ora non vogliono che proseguiamo spediti sulla vaccinazione – aggiunge – se prima non è immunizzato l’ultimo anziano del Bergamasco”. “Siamo allibiti, siamo passati in qualche ora dalla speranza alla rabbia”, gli fa eco Giacomo Pascale, sindaco di Lacco Ameno. “Ora – aggiunge – vediamo davanti a noi lo spettro di un’estate di incertezze, perché qui la crisi economica viaggia di pari passo con il virus e molte aziende, impossibilitate a programmare la riapertura, rischiano di saltare”.

Ironizza sull’ipotesi delle “isole covid-free”, il presidente del Veneto, Luca Zaia: “Sono a favore – ha dichiarato – e la nostra isola si chiama Veneto. Non esiste che vado a immunizzare località a scapito di altre, tutti i veneti hanno diritto ad essere vaccinati”.

Da Ischia si sottolinea però il tema dell’insularità. “Le polemiche sono strumentali, noi avevamo intenzione di procedere come altrove per fasce d’età – dice Enzo Ferrandino, sindaco dell’isola maggiore – ma in maniera più spedita, con l’obiettivo di raggiungere lo status di ‘isola covid free’ il prima possibile. Ancora una volta non si tiene conto dell’insularità nei provvedimenti governativi”.

Oggi vengono inaugurati intanto i due grandi hub allestiti a Ischia, ma solo per le categorie over 70 e over 60. A Procida “avremmo potuto vaccinare la totalità della popolazione in quattro giorni – commenta amareggiato il sindaco Dino Ambrosino – ma di questo passo finiremo nel 2022”.

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Napoletano, Giornalista praticante, nato nel ’95. Ha collaborato con Fanpage e Avvenire. Laureato in lingue, parla molto bene in inglese e molto male in tedesco. Un master in giornalismo alla Lumsa di Roma. Ex arbitro di calcio. Ossessionato dall'ordine. Appassionato in ordine sparso di politica, Lego, arte, calcio e Simpson.