Scuola paritaria? Pubblica e accessibile
Scuola come ascensore sociale, vi spiego il “merito” del ministro Valditara
Il progetto Agenda Sud, annunciato dal Ministro Valditara in un convegno a Bari, sarà lanciato nei prossimi giorni. L’obiettivo? Superare la spaccatura tra la scuola del Nord e la scuola del Sud

La scuola italiana è giunta a una svolta. E proprio il dramma della pandemia ha contribuito enormemente. La didattica a distanza – che ha aumentato il tasso di dispersione e ridotto gli standard di apprendimento – ha squarciato il velo: la scuola deve tornare ad essere un vero ascensore sociale, così com’era nell’immediato dopoguerra.
A Bari ne ha parlato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, prof. Giuseppe Valditara, al convegno La scuola un cantiere sempre aperto sul futuro. La scuola guarda, per vocazione, al futuro: per farlo, deve liberarsi di sovrastrutture e di concetti che, negli anni, le sono stati costruiti attorno. E la riforma che serve oggi è quella che garantisce un principio riconosciuto dalla Costituzione ma non realizzato nei fatti: il principio della libertà di scelta educativa dei genitori. Oggi, in Italia, può scegliere chi ha i mezzi per pagare la retta. Chi non può si accontenta della scuola statale.
Ma accontentarsi è l’esatto opposto dell’essere liberi. La posta in gioco è garantire ciò che è scontato in tutti i paesi europei, laicissima Francia compresa: gli studenti francesi non hanno il crocifisso in classe ma i loro genitori possono scegliere liberamente tra una scuola statale e una scuola paritaria. E’ chiaro che occorre evitare di cadere nella trappola della divisione e della discordia: la scuola statale e la scuola paritaria non sono due fronti avversi, sono due pilastri della scuola pubblica. Perché, ricordiamolo, pubblico è ciò che è a servizio del popolo, dei cittadini. E chi intende che la sola scuola pubblica è quella statale si sbaglia enormemente, facendo divenire la scuola instrumentum regni, strumento di asservimento. Invece la nostra Costituzione afferma l’esatto opposto: la scuola è libera e i meritevoli devono accedere a tutti i percorsi scolastici. Questo è il merito, così come è inteso dal Ministro Valditara: merito vuol dire dare a tutti la possibilità di realizzare le proprie attitudini, le proprie aspirazioni. Rovesciamo, allora, la scuola così come era intesa dalla riforma Gentile: una grande riforma, certamente, ma che vedeva la scuola come una piramide, il liceo classico alla vetta, la scuola professionale alla base.
Tutta la scuola, tutti i percorsi di studio devono, invece, stare in vetta, perché lo studente è al centro. Come la nostra Costituzione, secondo l’analisi del grande Giorgio La Pira, pone al centro la persona e non lo Stato, allo stesso modo la scuola deve porre al centro la persona dello studente, del docente del genitore. In questa ottica le logiche divisive non possono avere spazio. Ed ecco la ragione di alcune importanti misure, come l’apertura alle scuole paritarie dei fondi del PNRR e l’aumento della quota da destinare al sostegno anche degli allievi disabili che frequentano le scuole paritarie. E ancora: la garanzia del pluralismo educativo consente un miglioramento nei livelli di apprendimento. Non è un caso che le regioni, come Lombardia e Veneto, che hanno introdotto misure di sostegno alle famiglie siano quelle i cui risultati sono allineati con il resto degli standard europei. Le regioni del Mezzogiorno, invece, dove tali politiche non sono state introdotte, presentano un quadro altamente preoccupante.
Questa è la ragione del progetto, annunciato dal Ministro proprio al convegno di Bari, dal titolo Agenda Sud e che sarà lanciato nei prossimi giorni. Non è infatti più tollerabile una spaccatura, come se ci fosse una scuola del Nord e una scuola del Sud. La scuola necessita di vera libertà e di vera autonomia. Guardiamo al futuro partendo dalle scelte di oggi.
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