La dirigente napoletana aveva 62 anni
Scuola in lutto, è morta la preside Annarita Quagliarella: “Perdita incolmabile, sempre i prima linea per i più deboli”

È morta a 62 anni la preside Annarita Quagliarella. Un punto di riferimento all’interno della comunità scolastica di Napoli. Un personalità nota anche per il suo impegno nel sociale. Quagliarella è morta a causa delle complicazioni legate a un cancro, scoperto soltanto un mese fa, e peggiorato in maniera fulminea. La dirigente scolastica aveva guidato negli ultimi 20 anni l’Istituto comprensivo Bovio-Colletta di via Carbonara. Era referente per la Campania dell’Associazione Modifica 81.
La preside lavorava nel quartiere dov’era nata. Alla stessa Bovio aveva mosso i suoi primi passi da insegnante. Poi diventò direttore didattico e infine dirigente scolastico nel 2000. Era nota per le sue battaglie contro le discriminazioni, sia che fossero legate a alle disuguaglianze, al razzismo, alle disabilità. Non a caso la Bovio Colletta è la scuola che tra Napoli e provincia fa registrare la maggiore presenza di alunni immigrati di quasi tutte le etnie: il 26%. Aveva avviato dei corsi anche per l’istruzione dei genitori di alcuni alunni.
Una delle sue battaglie, come ricorda il Mattino, era per il plesso Colletta al corso Garibaldi chiuso da un anno e mezzo per gravi infiltrazioni e caduta di pignatte. Un edificio della Regione e ancora non assegnata. A Quagliarella viene riconosciuto anche il merito di aver salvato dalla strada, e in alcuni casi dalla criminalità, molti giovani e giovanissimi.
“L’avremmo aspettata anche tra le infinite peripezie che la vita le stava riservando, ma purtroppo il suo cuore non ha retto. Oggi con grande dolore vi comunichiamo la perdita della nostra grande Preside Annarita Quagliarella. La comunità scolastica è sconvolta, poiché con lei il quartiere, la municipalità e la città di Napoli perdono tanto“, si legge sul sito dell’Istituto comprensivo Bovio-Colletta. Cordoglio anche sui social, dove si legge di una “perdita incolmabile”, alcuni utenti parlano di un dispiacere come se riguardasse una persona di famiglia.
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