Il caso in un liceo scientifico di Napoli
Scuola, la beffa degli studenti a pochi giorni dalla riapertura: “C’è la muffa, Dad per altre tre settimane”
Con il probabile passaggio della Campania in zona arancione almeno il 50 per cento degli studenti delle scuole superiori, e fino a un massimo del 75 per cento, deve svolgere lezioni in presenza. Questo però non accadrà al Liceo Francesco Sbordone di Napoli: la dirigente scolastica ha infatti diffuso una circolare in cui spiega che “per completare alcuni interventi di rimozione di muffe” e per ripristinare gli intonaci “a seguito delle infiltrazioni nelle aule” sarà necessario tenere chiuso l’istituto “presumibilmente per tre settimane”, a partire da lunedì 19 aprile.
Gli studenti che quindi sarebbero dovuti tornare in classe, proseguiranno con la Dad. Nonostante l’intento sia nobile, “per rendere salubri, agibili e fruibili gli ambienti scolastici”, recita la nota della scuola, i genitori sono rimasti perplessi per la tempistica del provvedimento.
Già durante la chiusura imposta in zona rossa il Liceo aveva subito alcuni lavori di ristrutturazione, con l’aggiornamento delle dotazioni tecnologiche della rete digitale e la realizzazione di nuovi ambienti interni. Nessuno si era accorto però delle muffe sul soffitto, che quindi fanno ritardare ulteriormente la riapertura nonostante la scuola sia chiusa da più di un mese per via della zona rossa, partita lo scorso 8 marzo.
“Tutti i lavori sono svolti con rapidità e accuratezza per offrire efficacia ed efficienza agli studenti per la ripartenza. Si è voluto trasformare un momento di crisi in opportunità di miglioramento”, si è difesa nella nota la dirigente scolastica. “Questa è la testimonianza – ha aggiunto – che la scuola c’è e investe sul futuro dei ragazzi”.
“Non potevano accorgersene prima?”, si chiedono i genitori degli studenti costretti ancora a casa. E ancora: “Hanno avuto tutto questo tempo, mi sembra una presa in giro”.
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