Legittimata l'ordinanza di De Luca. Lettera dei genitori "no-dad" al Governo
Scuole in Campania, il Tar boccia i genitori: le date del possibile rientro in classe
Ricorsi sulla chiusura delle scuole bocciati. Il Tar legittima l’ordinanza del governatore della Campania Vincenzo De Luca e con i decreti 401 e 402 respinge le istanze di sospensione dell’ordinanza regionale (la numero 6 del 27 febbraio) avanzate dal Codacons e da gruppi di genitori. Secondo quanto riferisce l’Ansa, il Tribunale amministrativo campano ha rilevato che la chiusura di scuole e università dal primo al 14 marzo, con la relativa didattica a distanza, “risulta esplicitamente adottata alla luce di un quadro epidemico caratterizzato dalla diffusione delle cosiddette varianti del virus Covid19, connotate da maggiore diffusività nella popolazione anche più giovanile e che su tale circostanza risultano incentrate le valutazioni della Unità di crisi regionale”.
Per il Tar l’ordinanza firmata da De Luca è legittimamente improntata al principio di cautela nel bilanciamento di due interessi (salute e istruzione) di rango costituzionale. Un’altra ragione che ha portato alla chiusura degli istituti è relativa all’ultimazione della campagna vaccinale del persone scolastico, iniziata da poche settimane e tutt’ora in corso. Sulla campagna vaccinale è intervenuta anche l’assessore all’Istruzione della Regione Campania Lucia Fortini: “Lo stop alla scuola era necessario per favorire il piano vaccinale dei docenti e per limitare l’espansione della variante inglese, che preoccupa. Credo che per il 14 marzo avremo una vasta popolazione di personale scolastico vaccinato e potremo riprendere gradualmente le lezioni in presenza, sempre guardando però l’indice di contagio a quei giorni”.
LA RIAPERTURA GRADUALE – Al momento il personale vaccinato è di circa 50mila unità e dal 15 marzo potrebbero ritornare in classe, così come è accaduto nei mesi scorsi, almeno i bimbi dell‘Infanzia e alcune classi delle elementari, così come conferma l’assessore. “La campagna – conferma Fortini all’Ansa – sta procedendo spedita, mi dicono i docenti e il personale Ata che sembra di stare in Svizzera, vuol dire che le Asl stanno lavorando bene, i direttori generali si stanno impegnando, penso che per il 14 ce la faremo. A quel punto si farà anche un report sui contagi e ritengo che si possa ricominciare, sempre gradualmente. E’ difficile fare previsioni ma ritengo che si potrà riprendere con la primaria, le classi che hanno sempre maggiore difficoltà nella didattica a distanza. Tutto questo sempre che non ci sia un dilagare della variante inglese”.
LA PRECISAZIONE DEL COORDINAMENTO SCUOLE APERTE – “Non corrisponde a verità quanto riportato da diversi organi di stampa, secondo i quali il TAR Campania avrebbe “dato ragione” alla Regione, respingendo i ricorsi presentati contro l’ordinanza n.6/2021. Tali ricorsi, infatti, non sono ancora stati depositati” si legge in una nota del Coordinamento. “Il TAR oggi si è pronunciato esclusivamente sulle istanze di misure provvisorie ed urgenti anteriori alla causa ex art.61 c.p.a., presentate dal Codacons e da diversi gruppi di cittadini campani, in un momento in cui non vi è alcun vuoto normativo, essendo ancora in vigore il DPCM del 14 gennaio scorso. Tale sospensione non pregiudica il ricorso che sarà comunque proposto, nei termini, con misura cautelare. Il coordinamento Scuole Aperte Campania continuerà quindi a tutelare, in ogni sede, il benessere psicofisico e il diritto all’istruzione dei bambini e dei ragazzi campani”.
LETTERA A DRAGHI DEI GENITORI NO-DAD – “Da un anno gli studenti della Campania non vanno più a scuola”. E’ l’incipit della lettera inviata dal Coordinamento Scuole Aperte al Governo: “Un grido di dolore rivolto al Presidente del Consiglio Mario Draghi e ai Ministri, vogliamo che arrivi al Governo l’urlo di dolore dei bambini e dei ragazzi della Regione Campania, che ormai da un anno non vanno più a scuola. Una delle Regioni più popolose d’Italia, con i più alti tassi di abbandono scolastico e con irrisolte problematiche di carattere sociale ed economico, si è presa il “lusso” di considerare la scuola come un servizio aggiuntivo e superfluo, meno importante anche di una ludoteca. Ci siamo rivolti alle autorità giudiziarie e siamo anche riusciti a riportare in classe i nostri ragazzi, tuttavia, in Campania le sentenze sono carta straccia. Far valere i propri diritti è considerato solo un fastidio ad opera di una classe di genitori buontemponi ed irresponsabili”.
“Il Coordinamento Scuole aperte Campania – prosegue la missiva – ricorda che il Presidente De Luca chiude tutte le scuole di ogni ordine e grado in virtù di un “trend nazionale” e della possibilità del personale scolastico di fare i vaccini. Le diciamo soltanto che nella stessa ordinanza dichiara che nella fascia 0-2 anni non ci sono casi in aumento ma la chiude ugualmente”.
Infine: “In Campania, la gestione è stata sostituita dalle dirette Facebook del venerdì. Il Presidente De Luca ritiene che i genitori campani non lavorino o siano nelle possibilità di lasciare il proprio impiego per assecondare le scelte settimanali della Regione se non dei singoli Comuni! Infatti, ormai i Comuni campani chiudono le scuole in via preventiva, per paura, anche con zero o 1 contagio, violando qualsiasi ragionevolezza e legge nazionale. Invochiamo poteri sostitutivi del Governo ai sensi dell’art 120 cost affinché la Campania torni ad essere parte dell’Italia” concludono.
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