Se la trasparenza del Comune di Napoli sparisce col bilancio…

È da ottobre che l’amministrazione comunale capitanata da Gaetano Manfredi guida la città di Napoli. Solo a giugno ha approvato il bilancio di previsione. Con molti mesi di ritardo, quindi, visto che solitamente viene approvato a dicembre. A tre giorni dall’ok, però, i numeri sono stati diffusi solo a parole in sede di assemblea, non c’è a oggi nessun documento ufficiale, nessuna delibera, nessun testo che consiglieri e cittadini possano consultare. E il bilancio di previsione è uno degli atti più importanti di un’amministrazione pubblica.

Il bilancio di previsione, infatti, è un documento programmatico tramite il quale l’ente comunale autorizza le spese che i singoli assessorati potranno sostenere nel corso dei prossimi tre anni (2022-2024). Queste spese vengono messe in relazione alle entrate che il Comune prevede di avere, in modo da fornire una giusta copertura finanziaria delle spese. Il bilancio di previsione deve essere approvato dal consiglio comunale su proposta della giunta, entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello al quale si riferisce. Al bilancio di previsione vanno allegati numerosi documenti tecnici. Il più importante è il Documento unico di programmazione (Dup), atto con cui gli enti locali traducono gli obiettivi politici dell’amministrazione nelle scelte di bilancio. Ecco perché è importante, perché i cittadini possono leggere chiaramente la situazione finanziaria del Comune nel quale vivono, possono sapere come sono ripartite le risorse e cosa intende fare l’ente per il bene della collettività.

Dopo l’approvazione, il documento dovrebbe essere pubblicato subito all’interno dell’albo pretorio consultabile da tutti sul sito del Comune. Ed è dovere dello stesso Comune rendere pubblico il documento, secondo il principio dell’amministrazione trasparente. La trasparenza è accessibilità totale ai dati e ai documenti in possesso della pubblica amministrazione. Ha lo scopo di tutelare i diritti dei cittadini e di promuovere partecipazione e forme diffuse di controllo sulle attività delle istituzioni e sull’utilizzo delle risorse pubbliche. Precisamente, si legge nei dispositivi del Consiglio dei Ministri, “il principio della trasparenza, inteso come accessibilità totale alle informazioni che riguardano l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, è stato affermato con il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, con l’obiettivo di favorire il controllo diffuso da parte dei cittadini sull’operato delle istituzioni e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”.

Controllo che ora i cittadini sono impossibilitati a fare. Non solo i cittadini, ma anche i consiglieri comunali. E sull’argomento è intervenuto appunto il consigliere che siede tra i banchi dell’opposizione Catello Maresca. “Gravissimo che a 3 giorni dalla presunta approvazione in giunta non sia ancora stata pubblicata e messa a disposizione della commissione competente la delibera con cui è stato approvato il bilancio di previsione – ha tuonato il magistrato prestato alla politica Maresca – Oggi la commissione, opportunamente convocata dal presidente Savarese ha dovuto constatare che la delibera esiste solo sulla carta, ma non è concretamente disponibile”.

E ancora: “Una grave scortesia istituzionale che non consente ai consiglieri comunali di iniziare l’analisi del documento contabile più importante dei prossimi tre anni, perché vincolerà le spese per il triennio 2022/2024. Auspichiamo – ha concluso Maresca – che sia concesso a tutti i consiglieri, rappresentanti del popolo napoletano, la possibilità di analizzare ed intervenire con i tempi necessari per fornire il giusto contributo di proposte e di iniziative per il bene della città”. Ce lo auguriamo sì, come ci auguriamo che prima o poi il Sindaco provvederà a nominare gli assessori alle municipalità. Li aspettiamo da otto mesi. A suon di decido io, decido io. Speriamo…