In passato erano stati i dipendenti Maserati a chiedere sconti speciali per amici e parenti, che si erano rivolti loro per l’acquisto di un’auto di lusso. Un’iniziativa sposata dall’azienda in una mail arrivata ai suoi lavoratori a settembre: “Caro/a collega, siamo lieti di annunciarti che dal mese di settembre avrai la possibilità di acquistare una nuova vettura Maserati a condizioni dedicate a te, ai tuoi familiari e ai tuoi amici. La nostra straordinaria gamma ti aspetta!”. Nulla di strano se non fosse che l’avviso è arrivato anche ai dipendenti in cassa integrazione, invitati a colpi di buonuscite a lasciare l’azienda.

Il costo delle Maserati offerte

Il messaggio è stato recapitato a migliaia di caselle postali dello stabilimento, senza escludere le cig, come se il pensiero di perdere il lavoro e di poter contare soltanto su uno stipendio ridotto non preoccupasse già i tanti operai. Un parco auto di lusso, prodotto tra Cassino (Grecale) e Mirafiori (Granturismo e GranCabrio). La prima è l’auto meno costosa, un suv sportivo prodotto dal 2022, disponibile sia ibrido che benzina, ma anche in una versione elettrica chiamata Folgore. La seconda, la Granturismo è il coupé storico, risalente al 2007, capace di arrivare a 285 km/h. La terza invece, la GranCabrio, è stata presentata quest’anno, e alleggerita del tettuccio ha la possibilità di arrivare a 316 km/h. Insomma, Stellantis presenta ai propri dipendenti l’opportunità di portarsi a casa dei veri e propri bolidi. Il costo? Dagli 84mila ai 235mila euro, mentre lo stipendio di un cassaintegrato è di 1.180 euro.

“Non so se ridere o piangere”, ma Stellantis è sconcertata

Cifre che lasciano sbalorditi. “Non so se ridere o piangere”, racconta con ironia un destinatario dell’ offerta a Libero, Giacomo Zulianello, delegato Fiom e operaio a Mirafiori “Nemmeno se vado a lavorare in Polonia come trasfertista me la potrei permettere”. La replica di Stellantis è incentrata sul sentimento di “sconcerto” per l’ostilità nei confronti del gruppo, “che danneggia prima di tutto le persone, orgogliose di costruire auto che rappresentano l’eccellenza italiana nel mondo”. Ma pur sempre un’iniziativa che poteva essere gestita con maggior attenzione. Per Calenda il messaggio è “un insulto e la dimostrazione di un’azienda allo sbando. Maserati – continua – versa in condizioni pietose”. Chiara Appendino su Facebook parla di uno “squarcio sociale ormai irreparabile”. È il settore del lusso, bellezza.

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