Ma davvero, in occasione della pandemia Covid 19, è maturato nel paese una sorta di sentimento “antilombardo”, un mix tra rancore, risentimento e anche un tantino di soddisfazione per il fatto che la regione abbia sofferto più di altre? In certi servizi giornalistici si sono sentite frasi pronunciate da diversi cittadini come: “I lombardi se lo meritano ad avere più contagi: sino ad oggi avevano pensato solo a fare i soldi”. Oppure “Con tutte le arie che si dava dicendo di essere un esempio per l’Italia, sono quasi contento che alla Lombardia gli sia capitato quello che gli è capitato. Mi dispiace per i morti, ma..” E molte altre considerazioni di questo genere. Secondo alcuni osservatori, si tratterebbe di un atteggiamento molto diffuso. Ma nessuno lo ha fino a oggi misurato scientificamente.
Un recente sondaggio dell’istituto EumetraMR (realizzato intervistando un campione rappresentativo della popolazione adulta dell’intero Paese) ci mostra come, in realtà, la percezione dell’esistenza di un sentimento antilombardo sia piuttosto presente nel Paese. Secondo il 42% degli italiani, si tratta di un atteggiamento “molto” o “abbastanza” diffuso. Anche se, come vedremo la maggior parte dichiara che si tratta di un modo di pensare “degli altri”, non di se stesso. Resta il fatto che, secondo tanti, la propensione antilombarda esiste davvero. Non si tratta, beninteso, della maggioranza degli intervistati, ma di una porzione assai significativa di questi ultimi, secondo cui questo sentimento è davvero presente tra molti italiani. La percezione dell’esistenza di un mood antilombardo è sostenuta in particolare dai più giovani, ma si tratta una convinzione trasversale, riscontrabile in tutte le categorie demografiche e sociali. E anche in quelle politiche, con una lieve accentuazione tra i votanti per Forza Italia.
L’idea che esista davvero un orientamento critico nei confronti della Lombardia è relativamente più diffusa proprio tra gli abitanti di questa regione. Poco più della metà lamenta il fatto che i Lombardi siano stati poco compresi proprio quando sono stati in difficoltà, se non addirittura trattati in modo ostile. Come si è detto, al di là della percezione generale dell’esistenza di un atteggiamento negativo nei confronti della Lombardia, se si domanda se questo stato d’animo è condiviso personalmente dall’intervistato, ci troviamo di fronte a un coro di dinieghi. Solo il 10% del campione intervistato dichiara di nutrire egli stesso una avversione verso la Lombardia. I restanti affermano invece che gli antilombardi sono “gli altri”, ma che loro stessi non lo sono. È una risposta prevedibile: difficilmente si riconosce di possedere un sentimento negativo. Ma il fatto stesso di dichiarare, perdipiù come abbiamo visto in proporzioni molto diffuse, che esso è presente tra la popolazione, indica che, nella realtà, esiste davvero. E non in piccola misura.