La pioggia di bombe
Senza Iron Dome Israele sarebbe come la Striscia di Gaza: un cumulo di macerie
Mentre l’accordo tra Israele e Hamas, per un cessate il fuoco di sei settimane, sta prendendo sempre più forma in Qatar, non smettono di piovere missili su Israele. Hamas e Hezbollah non sparano più, ma c’è chi insiste. La scorsa notte è stata una “pioggia” particolarmente intensa di missili dallo Yemen, cioè da dove operano i ribelli Houthi, il gruppo terrorista armato sciita zaydita, finanziato da almeno un decennio dalla Repubblica Islamica dell’Iran.
I “partigiani di dio”, guidati da Abu Jibril continuano a imperversare con azioni di pirateria nel golfo dell’Oman, tanto da aver impedito ormai parte della navigazione commerciale tra l’Oceano Indiano e il Mediterraneo (attraverso il canale di Suez), con relativo aumento dei costi di molte materie prime, utili anche per la nostra economia europea e nazionale. E proseguono anche ad attaccare Israele via aria.
Dalle foto è visibile la quantità di missili che stanotte (intorno alle ore 3) sono stati lanciati contro Israele, in una sola volta. La maggior parte di questi missili non arriva a toccare il terreno, perché Israele si difende con il meccanismo chiamato Iron Dome, in italiano “cupola di ferro”. È una difesa antimissile che individua i missili balistici (cioè quelli a percorrenza fissa preimpostata) ancora in aria e li annienta prima che arrivino a colpire i bersagli in terra. Però, non tutti i missili offensivi possono essere annullati. Infatti qualcuno arriva a destinazione. Come accaduto a Tsur Hadassah, dove alcuni missili hanno colpito le case.
Se Israele non avesse a disposizione la famosa “cupola di ferro”, a difesa di insediamenti urbani e popolazione, sarebbe ormai come la striscia di Gaza, un cumulo di macerie, tanti sono stati finora i bombardamenti provenienti da Gaza, dal Libano e dallo Yemen.
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