Per la sua community di ‘adepti’ è il più grande ricercatore di “false flag”, il guru delle scie chimiche e dei complotti mondiali. Per la polizia postale di Imperia invece Rosario Marcianò è semplice un cittadino che diffondeva sui suoi account social bufale, istigando gli utenti a delinquere violando le disposizione del governo Conte per contenere l’emergenza Coronavirus.

Da questa mattina infatti il profilo personale di Marcianò, la sua pagina Facebook “Tanker Enemy” e il suo canale ufficiale di YouTube sono bloccati.

È stato anche rimosso un suo video del 19 marzo, nel quale negava l’esistenza del Coronavirus inventando le persone a violare le disposizioni di sicurezza con l’obiettivo di destabilizzare il lavoro delle forze dell’ordine. “L’idea migliore – diceva Marcianò nel video – sarebbe quella di uscire tutti per strada come facevamo prima in modo tale che poi carabinieri e polizia non sappiano più come fare per fermare tutti quanti e gli uffici giudiziari saranno intasati di denunce e non potranno più fare niente”.

Marcianò è una vera e propria “autorità” nel campo delle bufale: da anni diffonde fake news sulle scie chimiche, andando oltre quando ha trattato temi come gli attentati di Nizza o Parigi. Marcianò si era spinto fino ad attaccare la famiglia di Valeria Solesin, la ragazza italiana morta nell’attacco dell’Isis al Bataclan, nella capitale francese. Le sue bufale hanno riguardato anche la tragedia del Ponte Morandi di Genova, dove si diceva convinto che i mezzi caduti nel crollo erano “stati lanciati e non sono caduti, vuoti ovviamente”.

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