Aveva rischiato il licenziamento, Serena Bortone. Sembrava questa la fine del rapporto professionale tra la giornalista e la Rai dopo quanto accaduto nel suo programma ‘Chesarà’, dove l’atteso monologo di Scurati, fu cancellato senza apparenti e chiare motivazioni: un’occasione per riflettere sulla Festa della Liberazione e sull’omicidio di Giacomo Matteotti, con la Bortone che vedendosi annullata la partecipazione del suo ospite espresse perplessità su quanto stava accadendo, sulla mancanza di chiare comunicazioni ricevute. Lo fece attraverso un post su Instagram, insinuando di fatto un grave episodio di censura della tv di Stato  (poi ribattezzata dalla sinistra ‘Telemeloni’) per leggere infine lei stessa, in onda, il testo preparato dallo scrittore diventato nel frattempo di pubblico dominio.

L’ipotesi licenziamento accantonata

Un comportamento giudicato “dannoso” dall’azienda, con l’amministratore delegato Roberto Sergio che durante la Festa dell’innovazione organizzata da Il Foglio a Venezia, fece pensare all’ipotesi del licenziamento, un pericolo ora rientrato, ma la reprimenda di Viale Mazzini, ufficializzata nelle scorse ore, è finalizzata a paralizzare del tutto la Bortone.

Serena Bortone messa all’angolo

Una punizione quasi senza precedenti, che vuole evitare il licenziamento di una giornalista interna, ma che mira a farla finire nel dimenticatoio. Una decisione esclusivamente legata all’episodio Scurati, che non trova punti d’appiglio nei dati dello share. ‘Chesarà’, in fondo, stava crescendo. Gli ascolti erano saliti fino al 6%, non un record, ma neppure peggio di tanti altri colleghi. La conduttrice continuerà con un nuovo format curato dal DayTime, ancora da perfezionare, che avrà alla base una regola chiara: non si potrà parlare di politica. Un divieto – riporta Repubblica – che è stato esplicitamente ribadito nel Consiglio di amministrazione di ieri, con cui sono stati ridefiniti i palinsesti autunnali.

In video sarà sempre meno presente, e dovrà occuparsi di filosofia e cultura, il sabato dalle 20,15 alle 21,45, senza “mai invitare politici”, né “parlare di politica”, argomenti peraltro di cui la Bortone si era sempre occupata. Ridimensionamento professionale o punizione, l’obiettivo della Rai sarà anche quello di valorizzare nuovi volti, più graditi ai dirigenti. E così in tv ci abitueremo a vedere più spesso Luca Barbareschi, Elisabetta Gregoraci e  Beatrice Venezi, mentre Bortone dovrà ripartire da zero.

Redazione

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