“All’epoca dei fatti avevo 14 anni e vivevo a Lecce, quindi vicino al paese di Avetrana. Si vociferò di un furgoncino bianco che rapiva le ragazzine. Era solo suggestione ovviamente, ma ricordo che mia madre non mi faceva uscire da sola”. Giulia Perulli parte dalle sue memorie del tempo per parlare della serie tv del delitto di Avetrana, in cui Sarah Scazzi – come da sentenza passata in giudicato – venne uccisa per gelosia dalla cugina Sabrina e dalla zia Cosima.

Le polemiche per il titolo della serie

La serie, dal titolo Qui non è Hollywood è disponibile su Disney+ dal 30 ottobre, messa in rete dopo le tante polemiche dovute al titolo originale che vedeva il nome di Avetrana anteposto a quello attuale, a cui è seguita la decisione del giudice di accogliere il ricorso d’urgenza presentato dal sindaco Antonio Iazzi contro la piattaforma.

Giulia Perulli e il ruolo di Sabrina Messeri: “Ho preso 22 kg. Avevo sempre fame e ho fatto fatica a rientrare nei ranghi”

In un’intervista al Corriere della Sera, Giulia Perulli ha raccontato come sia riuscita a trasformarsi radicalmente per interpretare il ruolo di Sabrina Messeri, una delle figure centrali di uno dei casi di cronaca nera più controversi in Italia. “Ho dovuto subire un cambio radicale anche fisico. Inizialmente pesavo 58 kg, ho dovuto ingrassare sotto la guida di una nutrizionista, fino ad aggiungere 22 kg  al mio corpo”, un cambiamento che, una volta abituatasi, le ha reso difficile ritornare al suo peso-forma. “La trasformazione fisica in Italia non è molto frequente per un attore. Mi sono completamente immersa in Sabrina e ho empatizzato con lei per entrare dentro il personaggio. Il problema poi è stato che ero così abituata a mangiare che avevo sempre fame, anche durante le riprese, e ho fatto fatica a rientrare nei ranghi. Per questo – ancora una volta – è stato fondamentale l’aiuto di una nutrizionista”.

Giulia aggiunge che interpretare Sabrina l’ha portata a confrontarsi con un’identità complessa. “Recitare nel ruolo di Sabrina Messeri mi ha fatto attraversare l’oscurità di una personalità complessa. Per mesi ho messo in pausa la mia vita per calarmi in questa parte che mi ha toccato nel profondo”.

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