La polemica
“Servizio contro l’Europa di ‘Anni 20’ è solo disinformazione e propaganda”, l’accusa di Michele Anzaldi
In merito alla polemica su un servizio andato in onda su Rai2 nella trasmissione Anni 20 definito “anti-Europa”, abbiamo sentito l’onorevole di Italia Viva Michele Anzaldi.
Onorevole Anzaldi, sulla trasmissione “Anni 20”, in piena bufera politica per il servizio anti-Europa trasmesso ieri, lei ha chiesto l’intervento della commissione di Vigilanza. Perché ritiene che l’episodio sia stato particolarmente grave?
“Nel servizio contro l’Europa trasmesso da Anni 20 non c’era traccia di informazione, ma solo disinformazione e propaganda. A partire dall’utilizzo a sproposito delle immagini degli esponenti italiani ai vertici dell’Ue. Ad essere imbarazzante, però, non è stato solo quel filmato, che tutti possono vedere per farsi un’idea, quanto anche il resto della trasmissione. Per mezz’ora si è parlato di una fantomatica Legge Carfagna contro l’omofobia che in realtà non esiste, perché non è mai stata approvata. E’ dovuta intervenire Paola Concia dalla Germania per dire quello che da subito avrebbe dovuto dire la conduttrice: la proposta Carfagna è rimasta solo un Ddl mai passato in Parlamento”.
Un modo per attaccare il Ddl Zan?
“Non lo so, di certo Mauro Coruzzi, il sostenitore di questa fake news, ha usato questa tesi per criticare il Ddl Zan. Dovere di un conduttore del servizio pubblico sarebbe stato smentirlo e bloccarlo subito, invece di disquisire per diversi minuti su una bufala”.
A proposito del Ddl Zan, lei è favorevole alla sua approvazione?
“Io il Ddl Zan l’ho votato, la Camera l’ha già approvato in prima lettura, quindi sorprende tutta questa discussione. Mi auguro che si trovi un accordo definitivo affinché arrivi presto anche l’ok del Senato”.
Tornando ad “Anni 20”, l’amministratore delegato Salini ha annunciato provvedimenti. E’ d’accordo?
“I fantomatici provvedimenti di Salini, che come al solito vengono solo annunciati come ora su Anni 20 ma anche sul Primo Maggio, su Scanzi, sulle produzioni esterne, lasciano il tempo che trovano. Tutto ciò che succede in Rai è sua diretta responsabilità, visto che ha pieni poteri da ben 3 anni. Il caso Anni 20 è l’ennesima conferma che questo amministratore, questo Cda, questi direttori di rete non sono assolutamente adeguati per decidere anche i palinsesti del prossimo anno, che devono restare una prerogativa del Cda che sta per insediarsi. E’ gravissimo che il Cda abbia intenzione di presentare ufficialmente i palinsesti autunnali il 9 giugno, ben un mese prima di quanto sono stati presentati negli anni scorsi e poche ore prima che si insedino i nuovi amministratori. Un anticipo che vuole solo scippare al nuovo Cda la possibilità di decidere sull’immediato futuro dell’azienda. Il presidente Draghi, il ministro Franco e i partiti che in queste ore protestano per lo scandalo Anni 20, a partire ad esempio dal segretario del Pd Letta, se davvero vogliono portare ad un cambiamento reale in Rai devono bloccare questo colpo di mano”.
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