E' stata utilizzata polvere di ossido di ferro
Sfregiata la Scala dei Turchi, la scogliera imbrattata di vernice: “Oltraggio per tutta la Sicilia”

Uno dei luoghi più belli e suggestivi della Sicilia è finito nel mirino dei vandali. La Scala dei Turchi, la caratteristica scogliera di marna bianca sul litorale agrigentino, è stata sfregiata la scorsa notte da vandali ignoti che si sono arrampicati sui gradoni di roccia per imbrattare con polvere rossa il bianco della roccia che si erge a picco sul mare tra Realmonte e Porto Empedocle.
Il sito è stato in parte ripulito.”Per fortuna non era vernice e si può ripulire”. Nel disastro ambientale che ha travolto la Scala dei Turchi, c’è spazio per un sospiro di sollievo e per parlare di un bene paesaggistico che tra qualche giorno potrebbe passare in mano pubblica. A tirarlo è Claudio Lombardo, presidente di Mare Amico Agrigento, che all’Agi ha spiegato che “una parte è stata ripulita, ma resta ancora da fare per restituirla alla sua bellezza. Non abbiamo idea di chi abbia potuto fare questa cosa, ma questa è terra di nessuno”.
Le indagini
Gi inquirenti, quindi, valutano tutte le ipotesi. Sul posto sono giunti i carabinieri, che stanno visionando i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona e analizzando i prodotti coloranti usati dai vandali per risalire alla vendita e identificare gli autori dello scempio. Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio ha aperto un’inchiesta: il reato ipotizzato a carico di ignoti è di danneggiamento di beni avente valore paesaggistico.
Un sopralluogo è stato compiuto anche dai tecnici della Soprintendenza ai Beni culturali di Agrugento, i quali hanno stabilito che per imbrattare la marna è stata utilizzata polvere di ossido di ferro. Un materiale che si colora di rosso a contatto con l’acqua e che dovrebbe essere eliminato facilmente. Questa circostanza potrebbe avvalorare l’ipotesi di un gesto dimostrativo, più che la volontà di deturpare irrimediabilmente uno dei tesori naturalistici della Sicilia, per accendere nuovamente l’attenzione su una vicenda controversa.
La Scala dei Turchi è stata infatti al centro di un lungo contenzioso giudiziario, che aveva portato anche al sequestro del sito da parte della magistratura, tra il Comune di Realmonte e il proprietario di alcune particelle, Ferdinando Sciabbarrà, come dimostrano in modo inoppugnabile alcuni documenti catastali che risalgono addirittura alle metà dell’800. Sciabbarrà, nonostante una multa di quasi 10mila euro e un’inchiesta penale nei suoi confronti per occupazione di suolo demaniale e violazioni in materia di sicurezza e tutela di beni ambientali, si è visto restituire una parte della scogliera dal giudice che ha riconosciuto le sue ragioni. Di recente, attraverso il suo legale, Sciabbarrà si è anche dichiarato disposto a cedere le particelle di sua proprietà a condizione che sia istituita una riserva naturale.
A questo punto l’ipotesi più accreditata è che la Scala dei Turchi venga acquisita definitivamente e interamente al patrimonio della Regione “impegnata da qualche anno assieme ad altre istituzioni – come sottolinea il presidente Nello Musumeci -, nella tutela e nella salvaguardia dell’integrità di questo meraviglioso angolo della Sicilia”.
La condanna del gesto
Dura condanna per il vile gesto. Il presidente della Regione Nello Musumeci e l’assessore ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana Alberto Samonà parlano di “un atto di vandalismo vigliacco” e auspicano che i responsabili di questa “ferita al paesaggio e alla bellezza della Sicilia” vengano identificati e puniti al più presto.
“Condanniamo gli autori di tale gesto vigliacco, che costituisce oltraggio non solo ad un bene paesaggistico di rara bellezza, ma anche all’immagine della nostra Isola. Mi auguro che la magistratura possa giungere velocemente all’identificazione dei responsabili“, ha dichiarato il presidente Musumeci, che ha sottolineato come “il governo regionale, attraverso l’Ufficio contro il dissesto idrogeologico e la Protezione civile, sia impegnato da qualche anno, assieme ad altre istituzioni, nella tutela e nella salvaguardia dell’integrità di questo meraviglioso angolo della Sicilia”.
L’associazione ambientalista Mareamico denuncia la gravità dell’atto. Il leader della Lega, Matteo Salvini, non risparmia le parole al vetriolo contro gli ignoti vandali. “Imbecilli, dovrebbero ripulire tutto con la lingua!”, ha scritto il Segretario del Carroccio sui social network, condannando i vandali che hanno imbrattato la Scala dei Turchi.
Non è mancato il commento della deputata M5s Rosalba Cimino, che ha definito “lo sfregio alla Scala dei Turchi come uno sfregio alla Sicilia intera“. Auspicando che i responsabili del reato vengano al più presto individuati e puniti, la deputata del Movimento 5 Stelle chiede più sicurezza e tutela per un bene troppo spesso deturpato e ancora al centro di una vicenda giudiziaria tutta da chiarire.
La Scala dei Turchi è infatti sottoposta a vincolo paesaggistico, tanto che negli anni precedenti il sito è stato proposto per la candidatura a patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. Il bene paesaggistico è stato il luogo evocato da Andrea Camilleri in suoi diversi romanzi.
© Riproduzione riservata