Vittorio Sgarbi annuncia il passo indietro. “Mi dimetto con effetto immediato da sottosegretario alla Cultura del governo e lo comunicherò nelle prossime ore alla Meloni” spiega a margine dell’evento La Ripartenza organizzato da Nicola Porro a Milano.

Dimissioni che arrivano dopo l’inchiesta di Report sul quadro di Manetti rubato nel 2013 e l’inchiesta aperta dalla procura di Macerata. “Mi dimetto e lo faccio per voi. L’antitrust ha mandato una molto complessa e confusa lettera dicendo che, avendo accolto due lettere anonime, che ha inviato all’antitrust il ministro della Cultura, io non posso fare una conferenza da Porro. Adesso sono solo Sgarbi, non sono più sottosegretario. Comunico ai giornalisti che mi dimetto con effetto immediato e scriverò una lettera a Meloni”, ha aggiunto.

A chi gli chiedeva che immagine arriva all’estero dopo i servizi pubblicati dalla trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci e le minacce di morte dello stesso Sgarbi: “Dobbiamo chiederlo all’estero. Il sottosegretario non ha rilasciato nessuna intervista, quindi, quelle erano immagini rubate”. Per Sgarbi “uno nel suo privato può dire quello che vuole. Non mi devo scusare con nessuno, ho espresso le mie imprecazioni come fa chiunque”, ha aggiunto. “Non rifarei l’intervista anche perché – ha concluso – non l’ho fatta. E comunque il giornalista non morirà per questo”.

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