Vittorio Sgarbi batte Andrea Scanzi in tribunale. Il parlamentare, critico d’arte e (forse) assessore alla Cultura a Tor Bella Monaca, municipalità ‘difficile’ di Roma, è stato assolto dal tribunale di Enna dall’accusa di diffamazione nei confronti del giornalista de Il Fatto Quotidiano.

Sgarbi è stato assolto perché le frasi pronunciate contro Scanzi erano “ingiuriose” e non diffamatorie: il fatto dunque non costituisce reato considerato che il reato di ingiurie è stato depenalizzato. In particolare “l’imputato non è punibile per avere commesso i fatti in stato di ira determinato dal fatto ingiusto altrui”, scrive l’Ansa.

Scanzi aveva denunciato Sgarbi per fatti risalenti al 2018: tra i due volarono insulti pesanti sia sui social che in una trasmissione televisiva. Il processo, celebrato con rito abbreviato al tribunale di Enna (all’epoca Sgarbi era residente a Calascibetta, piccolo centro a pochi chilometri dal capoluogo), ha visto quindi il parlamentare assolto.

Scanzi si era costituito parte civile attraverso l’avvocato Caterina Malavenda del foro di Milano, mentre Sgarbi è stato difeso dagli avvocati Giampaolo Cicconi del foro di Macerata e Giovanni Di Giovanni del foro di Caltanissetta.

Redazione

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