Omicidio-suicidio a Napoli, semina il panico dalla finestra: "Non sono pazzo"
Sgozza la moglie, spara alla polizia e chiede un cornetto al bar: muore in casa “avvelenato”. “Non sono pazzo”
Ha ucciso la moglie a coltellate, tagliandole la gola, poi ha impugnato una pistola e, seduto sul davanzale della finestra di casa, al terzo piano, ha iniziato a minacciare i vicini di casa, esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco in aria e, uno, contro una volante della polizia. Nel frattempo fumava sigarette, beveva da una bottiglietta e ripeteva “non sono pazzo”. A Massimo, titolare del bar di fronte casa, ha addirittura chiesto un cornetto mentre l’uomo, che lo conosceva da decenni “perché siamo cresciuti qui, nello stesso posto”, lo invitava a gettare l’arma e aprire la porta alle forze dell’ordine.
Non c’è stato verso. Pasquale Pinto, 54enne ex guardia giurata rimasto zoppo dopo essere stato ferito alle gambe anni fa nel corso di un tentativo di rapina da parte di sconosciuti che volevano rubargli l’arma, non ha mai aperto la porta al terzo piano della palazzina di via Raffaele Testa a San Giovanni a Teduccio, periferia est di Napoli dove in mattinata si è consumata la tragedia familiare.
I tre figli a scuola e al viaggio di fine anno
Pinto ha aspettato che i due figli più piccoli andassero a scuola (il terzo, 18enne, era in crociera per il viaggio dell’ultimo anno delle superiori), poi verso le 8.30 è iniziata la follia e poco dopo la moglie, Eva Kaminska, 45enne di origine polacca, è stata uccisa a coltellate. I vicini hanno sentito delle urla provenire dall’appartamento e hanno chiamato la polizia. Pinto nel frattempo era seduto sul davanzale della finestra e impugnava la pistola. Diversi i proiettili esplosi per fortuna senza gravi conseguenze per i vicini di casa e per la polizia impegnata a mettere in sicurezza la zona.
L’amico: “Ho sentito 4-5 botte”. La morte e l’ipotesi avvelenamento
“Ho sentito 4-5 botte e gli ho chiesto di smetterla” racconta Massimo, il titolare del bar che conosceva Pinto da decenni. “Siamo cresciuti insieme in queste strade, eravamo in discoteca quando ha conosciuto 20 anni fa la moglie. Non riesco però a spiegarmi cosa possa averlo spinto a commettere una tragedia del genere”. Nessuno probabilmente lo saprà mai perché intorno alle 11 Pinto, che da circa trenta minuti si era barricato in casa non mostrandosi più alla finestra e rendendo inutili i tentativi di negoziazione dei poliziotti, è deceduto. Quando gli agenti sono entrati nell’appartamento hanno trovato l’uomo privo di sensi con accanto non la pistola ma la bottiglietta dalla quale aveva più volte bevuto in precedenza: l’ipotesi principale, che verrà cristallizzata dalle analisi della Scientifica, è che possa essersi avvelenato ingerendo sostanze non meglio precisate. Nella stanza da letto c’era invece il corpo senza vita della moglie.
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