Non è stata decapitata. Shani Louk, la 22enne con la doppia nazionalità (israeliana e tedesca) era probabilmente già morta quando il 7 ottobre scorso il video dei terroristi di Hamas sconvolse il mondo dopo gli attacchi delle ore precedenti. Il corpo della giovane, sequestrata al rave party nel deserto, era seminudo sul retro di un pick up, privo di sensi, circondato da miliziani in festa, che esultavano per il ‘bottino‘ di guerra, arrivando anche a sputare sul quel corpo che era già cadavere. Nel breve filmato Shani non si muoveva, aveva le ossa delle gambe spezzate e, dopo che le immagini divennero virali, venne riconosciuta dalla madre Ricarda ‘grazie’ ai tatuaggi.

Dopo oltre tre settimane da quel terribile 7 ottobre arriva l’ufficialità della morte della ragazza anche se il cadavere non è stato ancora ritrovato. Ad avvertire i familiari è lo stesso esercito israeliano dopo i risultati del test del Dna in seguito a un frammento di osso del cranio ritrovato nel deserto dove era in corso il rave. Familiari delle persone scomparse in seguito all’attentato commesso da Hamas che si presentarono nei commissariati di polizia con vestiti usati ed altri elementi utili (capelli aggrovigliati nelle spazzole) per i test del Dna.

Shani Louk è morta, il presidente Herzog: “E’ stata decapitata”. Ma non ci sono conferme

La madre della giovane ipotizza che Shani sia stata uccisa lo stesso 7 ottobre, con un colpo d’arma da fuoco alla testa. “Questi animali le hanno tagliato la testa” ha invece dichiarato alla Bild il presidente israeliano Yitzchak Herzog in un’intervista, riferendo quanto crudelmente Shani Louk sia stata assassinata dopo essere stata trascinata a Gaza. Sulla decapitazione tuttavia non emergono riscontri. Anzi le ultime immagini della giovane, proprio sul pick up, sembrano smentire la versione fornita dal presidente israeliano. “Sono davvero spiacente di riferire che ora abbiamo ricevuto la notizia che Shani Nicole Louk è stata confermata assassinata e morta. Il suo cranio è stato ritrovato”, ha detto il presidente Herzog. “Ciò significa che questi animali barbari e sadici le hanno semplicemente tagliato la testa mentre attaccavano, torturavano e uccidevano gli israeliani. È una grande tragedia e porgo le mie più sentite condoglianze alla sua famiglia”, ha detto citato da Bild, riferendosi all’ostaggio di doppia nazionalità israelo-tedesca. Herzog ha poi spiegato che l’identificazione di altri 40 corpi è in sospeso poiché le persone sono state abusate, bruciate o smembrate nel modo più raccapricciante.

Chi era Shani Louk, la giovane israeliana uccisa da Hamas al rave party

Shani era una tatuatrice e influencer tedesco-israeliana era nata il 7 febbraio 2001 da padre israeliano e madre tedesca. Ricarda Louk aveva vissuto a Ravensburg, in Germania, e si era trasferita in Israele all’inizio degli anni ’90. Da lì la famiglia si era trasferita a Portland, in Oregon all’inizio degli anni 2000, e lì era nata Shani che aveva frequentato l’asilo nella Portland Jewish Academy. Viveva a Tel Aviv, dove lavorava come tatuatrice freelance. I miliziani di Hamas l’avevano catturata durante l’incursione e il massacro al festival musicale Supernova Sukkot Gathering, festival di trance psichedelica all’aperto, in coincidenza con la festa ebraica di Sukkot, nel deserto del Negev, a circa 5 chilometri dalla barriera Gaza-Israele. Era al festival, accompagnata dal suo fidanzato, un cittadino messicano. Nel mezzo dell’attacco era riuscita a parlare al telefono con la madre, avvertendola di ciò che stava accadendo e dicendo di non sapere dove nascondersi.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.