Gli scandali nella magistratura visti dalla Campania
Sì all’inchiesta sulle toghe: la chiedono 3mila persone
Luigi Labruna, su Repubblica di ieri, ha cercato di bacchettarmi sostenendo che la Commissione di inchiesta non serve a nulla. È inutile. Labruna sbaglia e pesantemente. La Commissione contribuirebbe a “studiare” e debellare quello che lui stesso definisce «lercio groviglio Csm-corvi-politica» (e, aggiungerei, avvocati pentiti). È questo il punto: mancano atti e documenti, a eccezione di quelli che spesso marciscono proprio nei bagni dei tribunali o giacciono inevasi nelle scrivanie dei magistrati, per capire gli errori e coprire altri insabbiamenti (il caso Davigo docet due volte) e storture.
Dicevo che ieri si è celebrata la giornata della libertà di stampa: i professionisti dell’informazione sono sempre più vittime di pressioni finanziarie e politiche. E di certo non “brillano” i rapporti con settori della magistratura. E se si istituisse la giornata della giustizia? I giornalisti sono chiamati a un’informazione costruttiva: scrivere notizie senza sensazionalismo, polemiche, “bufale” che aiutino le persone a comprendere gli atti e i fatti. La giustizia giusta non avrà mai nulla da temere. È evidente che, ormai da molto tempo, l’intero sistema giudiziario italiano è gravemente malato. Il corpo dell’ordine giudiziario è invaso da pericolose metastasi. L’unico che può curarlo è il detentore della sovranità popolare (e questo non lo dico io, ma lo afferma a chiare lettere la Costituzione italiana), cioè il Parlamento. Lasciamolo lavorare dando vita a una Commissione di inchiesta che sia effettivamente bipartisan e non, come sembra, appannaggio esclusivo del Partito democratico e di Liberi e Uguali (Stefano Ceccanti e Federico Conte sarebbero i relatori).
Concludo dicendo che è altamente significativo che la forte e convinta richiesta di una Commissione di inchiesta parlamentare sia partita da Napoli, attraverso Polo Sud: le adesioni hanno superato quota 3mila e 500 in soli sette giorni). Nella nostra città, infatti, il numero di errori giudiziari è altissimo, come il Riformista ha puntualmente segnalato nei giorni scorsi, e la magistratura non ha sempre offerto una buona prova di sé. Ma questo è un altro capitolo che presto affronteremo.
© Riproduzione riservata