La tragedia è avvenuta sabato notte in provincia di Padova
Si capovolge e finisce contro un muro: Pietro muore a 17 anni, guidava l’auto dei genitori. “L’avevamo data agli amici”
Aveva convinto i genitori a prestargli l’auto, con la promessa che avrebbe fatto guidare un amico più grande, provvisto di patente.
Invece al volante c’è sempre stato lui, ancora minorenne, fino al tragico incidente, avvenuto nella notte tra sabato 5 e domenica 6 febbraio. È morto così Pietro Benfatto, schiantandosi con l’Opel Agila della madre contro il muro di una casa a Legnaro, in provincia di Padova, a soli 17 anni.
La tragedia
Pietro era uscito di casa sabato, intorno alle 21, per vedere alcuni amici. Dopo aver trascorso la serata in un bar di Vigorovea, a Sant’Angelo di Piove di Sacco, il 17enne stava tornando a casa quando l’auto ha sbandato, ha sfondato il cancello di un’abitazione e si è ribaltata, terminando il ‘volo’ contro il muro di una casa. Pietro era da solo in macchina e stava guidando nonostante non avesse la patente– 18 anni li avrebbe compiuti a maggio- con gli amici che lo seguivano in un’altra vettura e che hanno assistito in diretta alla tragedia.
Sul luogo dello schianto sono subito arrivati, oltre agli agenti della Polizia stradale, anche i vigili del fuoco e il 118 ma per lui, incastrato nell’abitacolo, non c’è stato niente da fare: è morto sul colpo. Gli altri ragazzi si sono fermati, sotto shock per ciò che era appena accaduto.
I genitori, che abitano a Mortise, quartiere periferico di Padova, sono stati svegliati all’alba dalla polizia stradale, che ha dovuto comunicare loro la tremenda notizia. “Gli abbiamo dato l’auto perché la guidasse un suo amico, non avremmo mai pensato la guidasse lui, siamo devastati” ha raccontato poi la madre a Il Gazzettino. E ora proprio la madre potrebbe essere sanzionata con una multa amministrativa di 390 euro per ‘incauta cessione del mezzo’, che dal 2016 non è più reato penale.
Il dramma è accaduto intorno alle 4:30 del mattino lungo la strada Piovese, che è considerata una delle statali più pericolose del Veneto. Stando ai racconti dei testimoni il giovane avrebbe fatto tutto da solo, probabilmente una distrazione mentre guidava a forte velocità-forse oltre i 100km orari- potrebbe essere la spiegazione della perdita del controllo dell’auto.
Dopo le verifiche effettuate dalla polizia è caduta l’ipotesi di una gara tra macchine e così, non essendoci alcuna rilevanza penale nella vicenda, non saranno effettuati né l’autopsia né gli esami tossicologici, scrive Il Corriere del Veneto.
La passione per la musica e il basket
Pietro era un grande appassionato di basket: dopo aver militato nella squadra della Pro Pace di Padova, era diventato arbitro, seguendo le orme del padre. Domenica 6 febbraio, in tutti i campionati, è stato osservato un minuto di silenzio in sua memoria.
Ascoltava musica trap e con lo pseudonimo di “Prince Baby” aveva realizzato un brano, In strada, insieme a 16 Grams. Il video, lanciato su YouTube ad agosto 2020, ha raggiunto oltre 210mila visualizzazioni.
Pietro Benfatto lascia mamma Monica e papà Alessandro e le sorelle maggiori Virginia e Vittoria. Una vita tragicamente spezzata ad appena 17 anni.
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