Il segretario di Stato alla 59esima edizione
Si chiude la conferenza di Monaco, la bomba degli USA: “La Cina valuta di fornire armi alla Russia”
A far discutere nell’ultimo giorno della Conferenza di Monaco per la sicurezza sono le parole del segretario di Stato Americano, Anthony Blinken, secondo il quale la Cina sta valutanto la possibilità di fornire armi alla Russia. E se lo farà, ha ribadito Blinken, ci saranno “gravi conseguenze” per Pechino. Era stata proprio la guerra in Ucraina il tema centrale della conferenza in Germania. L’Europa spinge ad “accelerare il nostro sostegno a Kiev”, ha detto l’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell’Unione Josep Borrell.
“Zelensky e l’Ucraina non hanno abbastanza munizioni – ha detto l’Alto rappresentante per gli Affari Esteri dell’Ue – ma hanno abbastanza motivazione. Devono essere riforniti meglio. Questa guerra avviene sul territorio europeo e ha conseguenze per la nostra sicurezza”. Il tutto mentre si continua a combattere. A Burhunka, villaggio nell’oblast di Kherson, i bombardamenti russi hanno sterminato una famiglia: uccisi madre, padre e zio, ferito un ragazzino di 13 anni. A quasi un anno dall’invasione annunciata da Vladimir Putin il 24 febbraio 2022, non si intravede all’orizzonte alcuna soluzione al conflitto.
Stando agli aggiornamenti di Kiev gli attacchi si sono verificati nelle ultime ore in nove Regioni in tutto il Paese. A Vovchansk, nell’oblast di Kharkiv, nel Donetsk, nel Lugansk e a Bakhmut, la città dell’est dilaniata nelle ultime settimane dal conflitto. È il punto più caldo della guerra. I vertici militari di Kiev hanno intanto segnalato un cambiamento di tattica da parte dei russi, in particolare nell’uso dei razzi: se prima lanciavano un attacco massiccio circa una volta ogni due settimane, ora si usano i razzi con più parsimonia ma anche con più costanza e regolarità.
“Questa guerra dimostra che dobbiamo svegliarci. E che dobbiamo investire per essere più forti nell’Alleanza ed essere in grado anche di agire se la Nato non c’è”, ha insistito Borrell che vede la crisi acuta con cui si confronta l’Europa “anche come un’opportunità”. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha assicurato ai giornalisti, a proposito del 2% del Pil dei Paesi membri della Nato alle armi, a margine del summit che in Italia “c’è un aumento e dovremmo fare di più. Ma si tratta di un progetto lungo e quindi di un percorso lungo”, che non ha per ora dei “tempi prefissati”.
La Conferenza di Monaco è un grande evento annuale che dal 1962 riunisce i grandi leader mondiali. La vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris aveva dichiarato ieri che “abbiamo esaminato le prove, conosciamo gli standard legali e non ci sono dubbi che questi siano crimini contro l’umanità. Gli Stati Uniti hanno formalmente determinato che la Russia ha commesso crimini contro l’umanità”. Harris ha accusato Mosca di “attacchi sistematici e su larga scala contro la popolazione civile” e in particolare delle stragi a Bucha e del bombardamento del teatro di Mariupol. La vicepresidente ha garantito che Washington continuerà a sostenere le indagini internazionali sui crimini di guerra.
È all’ultimo giorno della 59esima conferenza di Monaco che arriva la dichiarazione più rumorosa: Antony Blinken, a pochi giorni dal discorso che Joe Biden terrà a Varsavia per l’anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, e poche ore dopo l’incontro con il braccio destro di Xi Jinping in Germania, in un’intervista all’americana Cbs news prima di volare in Turchia per visitare i luoghi devastati dal terremoto è tornato ad accusare Pechino di essere pronta a fornire armi alla Russia. “La Cina si è impegnata a dare sostegno retorico, politico e diplomatico alla Russia. E le aziende cinesi stanno al momento fornendo supporto ‘non letale’ a Mosca. Ma abbiamo informazioni che ci fanno temere che stiano considerando di fornire armi”, ha spiegato Blinken senza entrare nei dettagli. “C’è un’intera gamma: dalle munizioni alle armi stesse”, si è limitato a dire, ammonendo che se questo dovesse accadere ci saranno “gravi conseguenze”.
Immediata la reazione del capo della diplomazia del Partito comunista cinese, Wang Yi: “Il partenariato strategico Cina-Russia è sotto la sovranità di due Paesi indipendenti. Non accetteremo mai che gli Usa impongano o addirittura esercitino costrizioni su queste relazioni“. Il funzionario di Pechino, che alla conferenza sulla sicurezza di Monaco ha annunciato un’iniziativa di pace per l’Ucraina, ha rivendicato inoltre “che la Cina ha sempre svolto un ruolo costruttivo nel conflitto aderendo ai principi guida e promuovendo i colloqui” accusando invece gli Stati Uniti di “gettare benzina sul fuoco”.
Duri i toni anche sulla questione Taiwan: “Gli Stati Uniti devono rispettare i fatti storici, mantenere i propri impegni politici e attuare la propria dichiarazione di non sostenere l’indipendenza di Taiwan”, ha ammonito il funzionario di Pechino. Quanto al caso del pallone-spia, all’avvertimento di Washington di non ripetere mai più una simile violazione della sovranità americana, Wang ha risposto minacciando conseguenze se gli Stati Uniti continueranno “a trarre vantaggio dalla vicenda”. La reazione di Washington è stata definita “assurda e isterica”.
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