Dopo il caso AstraZeneca e delle morti avvenute dopo la somministrazione del vaccino, è partita la psicosi. In tanti hanno paura del vaccino inglese e vorrebbero poterne scegliere un altro. Un timore che tuttavia la comunità scientifica ha detto essere infondato, visto la non correlazione tra le morti e la vaccinazione.

È possibile decidere quale vaccino farsi inoculare? Alla domanda ha risposto l’infettivologo Roberto Ieraci, direttore dell’Unità di vaccinazione della Asl Roma1 e referente scientifico della campagna vaccinale del Lazio: “No, ogni cittadino che ha aderito alla campagna vaccinale avrà somministrato quello previsto per la sua categoria e fascia d’età”, ha detto intervistato da Repubblica.

“Ogni cittadino può scegliere se aderire alla campagna vaccinale o meno ma chi si è prenotato può solo eventualmente disdire – continua l’infettivologo – Se conferma la prenotazione non può scegliere quale vaccino aver fatto”. Il medico fa chiarezza su alcuni punti dopo lo stop ad AstraZeneca. Spiega che le persone che erano state convocate per tale vaccino dovranno aspettare una nuova chiamata e che probabilmente slitteranno gli appuntamenti già previsti dopo lo stop.

GLI EFFETTI COLLATERALI – Ieraci è perentorio nel rassicurare chi ha già fatto e farà il vaccino AstraZeneca, e non solo, sugli effetti collatrali. “Di solito, qualsiasi reazione al vaccino compare entro le 72 ore. Dunque chi ha già fatto la vaccinazione da diversi giorni e non ha accusato alcun sintomo non ha alcun motivo di preoccuparsi”. E avverte: “Se le reazioni, anche di modesta entità come febbre o mal di testa o dolori muscolari ( che normalmente scompaiono entro 3 o 4 giorni) dovessero persistere, allora è bene, per precauzione, consultare il proprio medico”.

I SINTOMI DELLA TROMBOSI – C’è molta ansia per l’eventualità che la vaccinazione abbia una correlazione con le trombosi. Quali possono essere i sintomi preoccupanti? “Una sensazione persistente e prolungata di mal di testa o testa pesante – ha spiegato l’infettivologo – comparsa di macchie rosse sottopelle e sanguinamento anche dopo un semplice sfioramento che possa far pensare ad un calo di piastrine che in alcuni di questi casi è apparso associato a coaguli nel sangue”. Per chi ha già avuto la dose non ci sono terapie preventive. “Non bisogna assumere alcun tipo di farmaco fluidificante nè è necessario fare alcun esame – rassicura Ieraci – Per qualsiasi sintomo sospetto bisogna solo consultare il proprio medico”.

PERSONE A RISCHIO TROMBOSI – Chi ha problemi trombotici accertati non deve temere per il vaccino. “Fino ad ora per nessuno dei vaccini autorizzati è stata data un’indicazione che lo sconsiglia a chi ha un rischio trombofilico di qualsiasi genere, così come chi ha altre patologie o comorbidità per le quali è stato autorizzato l’utilizzo di tutti i vaccini ritenuti sicuri e affidabili – ha spiegato Ieraci – Comunque, al momento dell’appuntamento per la somministrazione, i cittadini sono invitati a compilare una scheda di anamnesi completa delle proprie patologie e condizioni di salute che verrà analizzata insieme ad un medico per valutare la compatibilità con il vaccino”.

Intanto si attende per giovedì 18 marzo il responso definitivo dell’Ema sullo sblocco dei vaccini AstraZeneca. In quella occasione potrebbe dare indicazioni più precise visto il verificarsi di questi casi di trombosi.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.