Sembra che la parità di genere non attraversi lo Stretto. L’isola diventa l’ultimo bastione della disparità di genere. Tutta questa visione patriarcale di un mondo ormai disperso, in una forma di resistenza di retroguardia, emerge al Parlamento Siciliano in cui è in discussione il limite della partecipazione delle donne ai ruoli di governo dei comuni dell’isola. La norma italiana, adottata dalle regioni a Statuto ordinario, è chiara.

Nel parlamento regionale meno donne di quelle previste a livello nazionale

Ma i siciliani sono speciali, soprattutto nelle cose misere, per cui il parlamento regionale vuole meno donne di quelle previste a livello nazionale. Perché? Perché tolgono spazio agli uomini che si sono avventurati in questi compiti, come fosse un mestiere, e non un servizio alla società. Vogliono dare alle donne quote minori, di quelle che si danno ai disabili, come se fosse un posto di lavoro, e per moltissimi lo è, e non una dimensione della rappresentanza civile e democratica. Certo se questi campioni di assessori avessero fatto meraviglie, e la Sicilia avesse i numeri del Trentino, altra terra di autonomia speciale, transit gloria Mundi, ma la triste realtà amministrativa dell’isola dice esattamente il contrario.

A Palermo le donne non devono scassare i “cabasisi”

Gli uomini hanno dato non grande prova di sé. Certo in parlamento regionale la maggioranza ha decretato fedeltà ad una donna, la Meloni, ma a Roma. A Palermo le donne non ci devono scassare i “cabasisi”. In Sicilia, a differenza del resto d’Italia, non c’è la doppia preferenza di genere per le elezioni regionali, infatti in parlamento ci sono pochissime donne in proporzione all’elettorato in maggioranza femminile. Una Sicilia che, rispetto ai giochetti politici dei palazzi, avrebbe bisogno proprio di concretezza, manca l’acqua, c’è sporco e immondizia ovunque, è piena di disagio umano e sociale, povertà enorme, stato di abbandono degli anziani, spopolamento e demografia in forte calo.

I problemi più importanti

Tutti temi che i signori uomini spesso rifiutano per principio, loro si devono occupare di cose più importanti dei problemi dei cittadini, han da pensare alla carriera, ai voti comunque presi, al potere. Ma il potere a che serve se non serve il popolo? Forse questo una donna lo sa, è meno presa da un narcisismo politico, meno assuefatta a certe logiche. Ma per questo bisogna investire in parità di genere, ma quest’ultima si ferma con il Ferry Boat a Messina.