Non hanno rapito Silvia Romano per il Dio Allah. L’hanno rapita per il Dio Denaro. Tanto è vero che si sono ben guardati dal liberarla o tenerla con sé a seguito della sua conversione. Per denaro l’hanno presa, per denaro l’hanno venduta.

I soldi sono la divinità dei terroristi di Al Shaabab. Gli stessi soldi che i terroristi fingono di schifare ma che in realtà bramano più di ogni altra cosa. A molti di noi non ha fatto piacere scoprire che Silvia aveva cambiato religione nel corso della sua prigionia. Ma noi, a differenza degli avidi terroristi, non l’abbiamo liberata per ciò in cui crede; l’abbiamo liberata per ciò che per la nostra civiltà rappresenta la libertà. Una libertà che a Silvia-Aisha è stata rubata e che l’Italia le ha restituito pienamente.

La libertà non è mai gratis né scontata. Lo abbiamo imparato bene in questi tempi di pandemia. Proprio per questo sarà indispensabile fare tutto il necessario per mandare un segnale forte a chi pensa di arricchirsi andando a caccia di italiani.

Per il resto lasciamo in pace Silvia, diamole il tempo e l’assistenza di cui ha e avrà bisogno. Non mi importa ciò in cui Silvia ha deciso di credere. Mi importa che sia davvero libera di farlo.

I riscatti che questi “giovani” terroristi si sono fatti pagare non sono altro che la tangente riscossa per venire meno ai loro valori. Tutt’altra storia per quanto ci riguarda. Per noi che siamo figli di una democrazia libera e laica non dovrebbe contare ciò in cui crede Silvia, ma ciò in cui crediamo noi: a partire dalla libertà.