Sinner e i problemi del Corriere della Sera: i dettagli sulla zia malata e il massacro post Wimbledon per la distrazione Anna

Che problemi ha il Corriere della Sera con Jannik Sinner? Da quando il tennista altoatesino è diventato il numero uno al mondo, il quotidiano di via Solferino è stato protagonista di una serie di giravolte, di attenzioni morbose e di attacchi gratuiti. L’ultima performance è delle scorse ore quando in un articolo viene raccontato il ritorno a casa (Sesto Pusteria) di Sinner dopo il trionfo agli Us Open di New York, mettendo in risalto un aspetto della vita privata del campione italiano, relativo alla zia malata, cui Sinner ha dedicato la vittoria a Flushing Meadows, emozionando i 24mila spettatori sugli spalti e i tifosi da casa.

La dedica alla zia? “Mi è venuta al momento – ha poi spiegato – non sono uno che si prepara i discorsi, sono piuttosto istintivo. La zia era – cioè – è una persona molto importante per me. Da piccolo i miei lavoravano tutto il giorno e io trascorrevo molto tempo con mia zia: mi accompagnava alle gare di sci, passavamo l’estate insieme. Sono cose che mi fanno vedere lo sport in modo diverso: il tennis non è la vita. Non solo. Vorrei spendere più tempo con le persone che amo però la vita non è sempre perfetta, purtroppo”.

Dopo il trionfo in tre set di domenica scorsa contro l’americano Taylor Fritz, in conferenza stampa viene chiesto a Sinner il nome della zia. Yannik, con educazione, fa sapere che non vuole dirlo. Passano pochi giorni ed ecco che il Corriere della Sera, nel raccontare il ritorno a casa di Sinner, si lascia andare a dettagli superflui, a partire dal pubblicare il nome e cognome della zia malata con tanto di titolo (seo) “Chi è la zia malata a cui Sinner ha dedicato l’Us Open: Jannik è andato a trovarla” (i commenti dei lettori sui social sono tutti negativi). Nell’articolo si ricorda la dedica in “mondovisione” di Sinner e, con una sensibilità tutta da ricercare, “il desiderio di riabbracciarla fin tanto che sarà ancora in vita”.

Una cosa sono le parole di Sinner, che dopo la vittoria agli Us Open ha emozionato così il pubblico: “Io amo il tennis, mi sono allenato tanto per questi palcoscenici, ma oltre il campo c’è una vita e voglio dedicare questo titolo a mia zia, perché non sta bene e non so per quanto ancora rimarrà nella mia vita. Ed è bellissimo dividere con lei questo momento, è stata una persona importante per me. Auguro a tutti la salute, anche se è un augurio che non si può fare sempre”. Un’altra sono le considerazioni di un giornale che vanno decisamente oltre la richiesta di privacy avanzata dall’atleta.

Sinner “favorito” perché “Alcaraz e Djokovic” in difficoltà

Quello però della zia è solo l’ultimo episodio dell’attenzione morbosa riservata a Sinner dal Corriere della Sera. Emblematici due titoli durante il torneo di Wimbledon, poi vinto da Alcaraz con Sinner eliminato ai Quarti di finali (al quinto set) dal russo Daniil Medvedev dopo una serie di problemi fisici affrontati durante la gara. Per il Corriere Sinner prima “può vincere Wimbledon” dopo i successi registrati nei primi turni e i “problemi di Djokovic e Alcaraz” (che poi arriveranno in finale) “e il bacio verso Anna“, facendo riferimento alla vittoria dedicata alla fidanzata, anch’essa tennista, quando non veniva ancora considerata come elemento disturbatore della vita del campione altoatesino.

Il processo dopo il ko di Wimbledon

Passano pochi giorni, Sinner esce ai Quarti contro Medvedev, collezionando la quarta delle cinque sconfitte registrate nel 2024 su 60 partite, ed ecco che si apre il processo. “La sconfitta di Sinner a Wimbledon, cosa non ha funzionato. Il virus, il freddo per vedere Anna Kalinskaya. E ora salta il torneo di Bastad”, e poi le Olimpiadi per tonsillite. Insomma il Corriere passa dalla stelle alle stalle, aprendo un vero e proprio processo al tennista italiano e alle eccessive distrazioni di un ragazzo che il 16 agosto scorso ha compiuto appena 23 anni. Polemiche lanciate ovviamente anche da altri media e tifosi sulle distrazioni fuori dal campo. Distrazioni che agli Us Open, nonostante la presenza di Anna nel suo box e in generale a New York, non sono riuscite a distogliere Sinner dalla conquista del suo secondo slam.

Sinner distratto, l’ironia di Gramellini

Critiche che stonavano con il commento, sempre sul Corriere della Sera, di Massimo Gramellini che nella consueta rubrica (Il Caffè) scriveva: “Fino a pochi mesi fa, recita la vulgata dei social e dei tantissimi lettori (maschi) che mandano mail accorate sull’argomento, il single Jannik Sinner era un supereroe invulnerabile, mentre il fidanzato Matteo Berrettini si trascinava da un infortunio all’altro” scrive Gramellini. Adesso sembra che ci sia stata l’inversione dei ruoli con il tennista romano che sta pin piano risalendo nella classifica Atp e trovando una migliore condizione fisica mentre Sinner sembrerebbe in fase calante perché “neofidanzato”. Si sarebbe così “trasformato in un ospedale da campo: raffreddori, capogiri, adesso anche un attacco di febbre alla vigilia delle Olimpiadi che rischia di comprometterne la preparazione”. Tutte cavolate. Lo stesso Gremellini chiude la sua rubrica come meglio non poteva: “Che bagordi vorrete mai che facciano Sinner e la sua non meno rigida compagna? Al massimo tireranno le nove di sera a ubriacarsi di acqua minerale. Se invece qualcuno pensa seriamente che lo stare in coppia tolga energie, allora alle Olimpiadi dovrebbero partecipare soltanto i preti (e neanche tutti)”.

Caso doping, Wada studia ricorso: tempo fino a 23 settembre

Tutto questo avveniva mentre Jannik e il suo staff erano a conoscenza, dal marzo 2024, del caso di doping relativo al Clostebol. Un periodo difficilissimo, soprattutto dal punto di vista mentale, per Sinner che ha vissuto per cinque mesi con una spada di Damocle sulla sua carriera sportiva. Poi l’assoluzione di Ferragosto per  assunzione involontaria (una quantità infinitesimale dello steroide gli era stata trasmessa dal suo fisioterapista Giacomo Naldi attraverso la pomata che aveva usato per curare il mignolo sinistro) e l’attesa di questi giorni per la decisione della Wada che ha chiesto un supplemento d’indagine prima di decidere se presentare ricorso al Tribunale di Losanna il Tas (Tribunale Arbitrato Sportivo). Il limite per presentare appello slitta al 23 settembre prossimo con Sinner che rischierebbe, nel caso in cui dovesse essere accertata la sua mancanza di precauzioni, una squalifica che partirebbe dal 10 marzo scorso, data del primo controllo positivo al doping, e comporterebbe, in base alla durata,  la cancellazione dei tornei vinti in questi mesi, a partire dagli Us Open.